Milano, 9.2.2017
Totem e tabù, ma anche bandiera e pietra dello scandalo, la legge 300/1970, comunemente nota come “Statuto dei lavoratori”, ha subito uno strano destino politico. Da decenni è oggetto di contesa e revisione, tramite referendum modificativi (vani) e interventi legislativi (tormentati). Diffusa è però l’ignoranza dei suoi contenuti originari, spesso ricondotti solo all’art.18. Praticamente nulla si conosce della storia della redazione di quel testo di legge, nonostante le carte d’archivio offrano oggi molte possibilità di ricostruire snodi essenziali e protagonisti. Questo libro ripercorre le tappe della sua lunga gestazione, emblema della stagione del centrosinistra organico in Italia, offrendo un’ampia collezione di documenti, perlopiù inediti. Nell’agile ricostruzione trovano spazio i retroscena che hanno visto come attori principali Giuseppe Di Vittorio, Pietro Nenni, Giacomo Brodolini, Gino Giugni e Calo Donat-Cattin. Una vicenda altamente simbolica, perché promulgare una legge sui diritti dei lavoratori significò dare al lavoro, su cui già i padri costituenti avevano voluto fondare la Repubblica, un riconoscimento aggiornato in termini di forza e dignità.
Alessandro Parola è dirigente scolastico del liceo scientifico e classico di Cuneo e svolge attività di ricerca presso la Fondazione Carlo Donat-Cattin di Torino.
La scheda
Alessandro Parola
Quando l’operaio diventa cittadino
Statuto dei lavoratori: una storia di diritti
edizionilavoro©2017
ISBN: 978-88-7313-406-0
Pagine: 369
Prezzo: 30 euro