Euronote – Una Conferenza sul futuro dell’Europa

Milano, 27.1.2020

A dieci anni dall’entrata in vigore del trattato di Lisbona, che aveva introdotto importanti modifiche alla struttura dell’Unione europea, si ritiene che sia giunto il momento di offrire ai cittadini europei una nuova possibilità di dibattito sul futuro dell’Europa. Questo al fine di proseguire nell’aggiornamento del progetto europeo alla luce delle nuove sfide derivanti da sviluppi globali quali l’economia digitale, il cambiamento climatico, le migrazioni, la Brexit, i contrasti politici e commerciali a livello internazionale. Affinché l’Ue sia pronta a intervenire è però necessario rendere le istituzioni europee più flessibili e adatte a rispondere rapidamente, sostiene il Parlamento europeo che per questo ha proposto l’istituzione di una Conferenza sul futuro dell’Europa, con una risoluzione approvata il 15 gennaio scorso.

Coinvolgere i cittadini in un processo “dal basso”

Si tratta di un’iniziativa volta a comprendere quali siano le modifiche legislative necessarie per preparare l’Ue al futuro, un percorso che durerà due anni e i cui lavori dovrebbero iniziare il giorno della Festa dell’Europa, il 9 maggio 2020, per concludersi entro l’estate del 2022.

La proposta giunge dal Parlamento europeo, che è l’unica istituzione dell’Ue direttamente eletta dai cittadini europei e che pertanto deve svolgere un ruolo guida in un percorso di questo genere, un’occasione per coinvolgere i cittadini europei e in cui la loro voce contribuisce al dibattito sul futuro dell’Europa. Secondo l’Europarlamento è necessario interagire direttamente con i cittadini attraverso un dialogo costruttivo e permanente, per questo si deve avviare una fase di ascolto che permetta ai cittadini di esprimere le proprie idee, formulare proposte e proporre la propria visione di ciò che l’Europa significa per loro, attraverso metodologie per la raccolta e il trattamento dei contributi che dovranno essere uniformi e coerenti in tutti gli Stati membri. La partecipazione dei cittadini dovrà essere «organizzata in modo da garantire la piena rappresentanza della diversità delle nostre società» sostiene il Parlamento europeo, secondo cui le consultazioni saranno organizzate «avvalendosi delle piattaforme più efficienti, innovative e appropriate», tra cui strumenti online, e dovranno raggiungere tutte le parti dell’Ue. Dovrà cioè essere garantita ad ogni cittadino la possibilità di esprimersi durante i lavori della Conferenza, che deve essere un «processo aperto e trasparente, basato su un approccio inclusivo, partecipativo e ben equilibrato» per il coinvolgimento reale dei cittadini, della società civile organizzata e di una serie di portatori di interessi a livello europeo, nazionale, regionale e locale.

Organizzazione e composizione della Conferenza

La proposta dell’Europarlamento prevede una serie di organi con diverse responsabilità, tra cui: un plenum della Conferenza, agorà dei cittadini, agorà dei giovani, un comitato direttivo e un consiglio esecutivo di coordinamento, il tutto garantendo un equilibrio di genere nella composizione degli organi a tutti i livelli.

Il plenum sarà composto dal Parlamento europeo, in rappresentanza dei cittadini dell’Ue, con un massimo di 135 membri; dal Consiglio, in rappresentanza degli Stati membri, con 27 membri; dai Parlamenti nazionali, con 2-4 deputati per ogni Stato membro; dalla Commissione europea, rappresentata dai tre relativi commissari; dal Comitato economico e sociale europeo e dal Comitato delle regioni, con quattro membri ciascuno; dalle parti sociali europee, con due membri per ogni parte. Le agorà tematiche dei cittadini saranno invece composte da 200-300 cittadini con un minimo di tre per ogni Stato membro, si terranno in diverse località dell’Ue e saranno rappresentative in termini geografici, di genere, di età, di contesto socioeconomico e livello di istruzione. Oltre alle agorà dei cittadini, il Parlamento europeo propone almeno due agorà dei giovani: una all’inizio e una verso la fase finale della Conferenza, «visto che le giovani generazioni sono il futuro dell’Europa e saranno quelle su cui incideranno maggiormente le decisioni adottate sulla futura direzione dell’Ue».

I rappresentanti delle agorà tematiche dei cittadini e dei giovani, sostiene l’Europarlamento, saranno invitati alla plenaria della Conferenza, che si riunirà almeno due volte a semestre, per illustrare e discutere le loro conclusioni così che possano essere prese in considerazione. Tutte le riunioni della Conferenza (tra cui le plenarie e le agorà) dovranno essere trasmesse in streaming e aperte al pubblico, sottolinea il Parlamento europeo, insistendo sulla necessità di pubblicare e rendere accessibili tutti i documenti prodotti in modo che i cittadini possano ricevere aggiornamenti per l’intera durata della Conferenza e seguire i lavori delle sessioni plenarie come pure delle agorà dei cittadini e dei giovani.

Ces: «Buona iniziativa per un’Ue più equa»

«Accogliamo con favore la risoluzione e l’eccellente lavoro svolto dal Parlamento europeo in preparazione della Conferenza sul futuro dell’Europa» ha dichiarato il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces), Luca Visentini, osservando come tale Conferenza dovrebbe aprire la strada a un’Unione europea più equa, in grado di offrire a tutti i suoi cittadini e lavoratori situazioni occupazionali di buona qualità e ben pagate, istruzione e formazione di qualità e un’adeguata protezione sociale.

«Sosteniamo fermamente la richiesta del Parlamento europeo di includere le questioni sociali tra le priorità per il lavoro della Conferenza» ha poi aggiunto Visentini, spiegando che la Ces farà pressioni per apportare modifiche al Trattato dell’Ue che includano un protocollo di progresso sociale, così da garantire che siano rafforzati e sia assegnato uno status primario alla protezione dei lavoratori e ai diritti sociali e sindacali.

«Apprezziamo poi il fatto che la risoluzione richieda l’inclusione di quattro rappresentanti delle parti sociali nella plenaria della Conferenza e cercheremo di assicurarne il pieno e continuo coinvolgimento nell’intero processo» ha concluso il rappresentante dei sindacati europei.