Bergamo, Fisascat Cisl: ancora troppo lavoro sommerso tra le badanti

Milano, 6.2.2018

“Serve un aiuto fiscale alle famiglie che hanno bisogno di assistenza per far emergere il tanto nero che ancora assilla il settore, con costi sociali e economici  assolutamente ingenti”. A chiederlo è il segretario generale della Fisascat Cisl di Bergamo, Alberto Citerio. Nel capoluogo orobico, a fronte di una popolazione anziana di oltre 300.000 cittadini, si può facilmente stimare che siano più di 60.000 i non autosufficienti. Se si aggiungono gli anziani che vivono soli o quelli che per motivi “passeggeri” hanno bisogno di sostegno, si può facilmente comprendere come il problema dell’assistenza sia uno degli aspetti più importanti nella discussione politica e sociale.

In provincia di Bergamo sono regolarmente registrati all’Inps 10.509 rapporti di lavoro di “badantato”, con 10.926 lavoratori regolarmente retribuiti. “Facendo conto di quanti posti siano coperti dalle Rsa e da quanto può effettivamente restare in carico alla famiglia – afferma Citerio – è naturale pensare che il doppio del regolare sia comunque irregolarmente attivo nelle case bergamasche. In qualche modo lo dimostrano anche i dati delle vertenze aperte”.
Le residenze sanitarie assistenziali rispondono al 19% della domanda; l’assistenza domiciliare copre un altro 25%. Ma la parte più consistente del lavoro di cura è affidato a badanti che si occuperebbero di quattro anziani su dieci. Con un impegno di spesa che grava interamente sulle famiglie, stimato di oltre 15mila euro annui.

Al momento, le uniche agevolazioni sulle quali possono contare i datori di lavoro domestico sono la deduzione dal reddito dei contributi versati, fino a 1.549 euro all’anno, e la detrazione del 19% delle spese per badanti fino a 2.100 euro, se il reddito non supera 40mila euro, con un risparmio d’imposta massimo di 399 euro. “Benefici ancora troppo limitati rispetto agli oneri sostenuti dalle famiglie – sottolinea Citerio – . Serve un intervento legislativo che ampli maggiormente le possibilità di deduzione del costo del lavoro domestico. Questo favorirebbe anche l’emersione di molti irregolari”.