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Carenza organici, Cisl Scuola Lombardia scrive alle istituzioni

Milano, 9.9.2016
 
Per sollecitare un intervento a favore dell’aumento degli organici della scuola lombarda, la Cisl Scuola Lombardia ha scritto oggi alle istituzioni. Di seguito il documento inviato.
 
DOCUMENTO CISL SCUOLA LOMBARDIA
 
La ripartizione degli organici effettuata dal MIUR sul territorio nazionale, con un taglio di 227 posti a fronte di un aumento di 5.229 alunni, ha penalizzato moltissimo la Lombardia che si avvia verso un anno scolastico particolarmente difficile.
La valutazione che diamo  come Cisl Scuola Lombardia  su quanto deciso in sede ministeriale  è assolutamente negativa. 
La scuola lombarda ha  nel tempo dimostrato di essere un sistema di qualità , pur operando ormai da anni  in condizioni particolarmente critiche.
Molte sono le peculiarità che non aiutano il sistema scolastico lombardo  . 
In primo luogo quello di essere considerato, soprattutto nella zona prealpina “territorio di transito “,  nel quale si assume il ruolo e  si staziona il meno possibile, per poi trasferirsi altrove. Un organico di diritto contratto rispetto a quello di altre regioni unito al fenomeno dei trasferimenti non consente, in molte situazioni, di garantire la continuità didattica .
Il sistema scolastico Lombardo si è adeguato per tempo e prima di molti altri   alle richieste intervenute negli anni di razionalizzazione del servizio e contenimento della   spesa.  In primo luogo verticalizzando gli istituti seppur in presenza di una parte consistente di territorio montano che avrebbe giustificato la permanenza di organici più ricchi; poi riducendo gli sprechi, aumentando l’offerta formativa e introducendo l’alternanza scuola-lavoro  in molti scuole molto prima della legge 107/2015 più nota come “Buona scuola”.
Le scuole  della Lombardia rappresentano una grande ricchezza sotto il profilo didattico e formativo per tutto il paese.
Inutile qui fare l’elenco di inadempienze e disparità che si riscontrano sul territorio nazionale, o dei ricorsi a discutibili espedienti di varia natura per potere evitare l’applicazione di norme spesso difficili da sostenere sui territori (deroghe continue, dilatazione degli organici  o altro). 
Il punto non è recriminare  o chiedere risarcimenti postumi. 
Il punto è che in tempi di contrazione di risorse, tagli alla spesa,  bilanci pubblici da fare quadrare e contratti che non si rinnovano , la questione di una gestione seria e di un uso corretto degli organici diventa un elemento di garanzia, di giustizia sociale e uguaglianza di opportunità.  Ma soprattutto di  considerazione per la professionalità  e del lavoro degli  insegnanti e degli operatori più seri ed impegnati a fare funzionare le scuole.
Se fosse vero  quanto ventilato in questi giorni che in alcune regioni d’Italia le deroghe sul sostegno siano  pressoché raddoppiate per fare posto agli insegnanti che, assunto il ruolo ed espletato l’anno di prova,  hanno chiesto l’assegnazione provvisoria, questo costituirebbe un precedente molto grave. Così come lo sarebbe  l’innalzamento surrettizio al 25 % delle assunzioni in ruolo dal concorso  2012 per consentire un numero più alto di  immissioni, decisione che penalizzerebbe gli inseriti in Gae e gravemente lesivo dei loro diritti, maturati in anni e anni di lavoro e attesa nelle stesse.
Come Cisl Scuola Lombardia vogliamo rappresentare tutto il nostro disagio  e sconcerto di fronte ad una gestione così localistica e utilitaristica degli organici che pare essere orientata unicamente  alle esigenze, seppur legittime, di una parte del personale, anche se non certamente la più bisognosa. 
I precari che rimarrebbero  senza posto a causa di questa manovra lo sono certamente di più. 
Per il comparto  scuola una  difforme applicazione della normativa sul contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica , soprattutto in assenza di un vero controllo sulla medesima da parte del MIUR e delle istituzioni sia nazionali che locali, e lo squilibrio nell’attribuzione degli organici, costituiscono un enorme quanto delicato problema da sanare. 
Si tratta purtroppo di un problema che ci trasciniamo da anni, eredità di epoche con situazioni economiche di tutt’altra natura e di ben più ampie  disponibilità  finanziarie. 
La questione degli organici ha assunto le dimensioni di una grande questione nazionale. Ed è strategica per la scuola italiana  e per l’intera credibilità del sistema. Occorre osservarla e studiarla con molta  attenzione per arrivare a correggerne le storture  al più presto.
Se vogliamo che l’opinione pubblica torni a pensare alla scuola  pubblica come ad un sistema formativo  di qualità e la professione dei docenti   recuperi prestigio sociale che dovrebbe avere, trattandosi di un ruolo particolarmente delicato, bisogna uscire da un ottica che, purtroppo, privilegiando le esigenze individuali del personale  a quelle professionali e dei ragazzi , scredita un intero sistema e offusca tanto buon lavoro che nella scuola viene svolto
Certamente la Lombardia, per quanto riguarda la disoccupazione, non è interessata dalle cifre drammatiche di altre regioni e la presenza di un forte radicamento  di attività industriali e produttive, seppur fortemente colpite da quasi otto anni di crisi economica,  rende meno fondamentale l’accesso al lavoro nella Pubblica Amministrazione che in altre zone. Ciò non toglie, però, che l’elemento occupazione non possa  essere quello centrale, come spesso è stato in passato,  nella costruzione di un servizio pubblico com’è  quello scolastico nel quale il dato della qualità è essenziale e deve essere sempre tenuto sotto controllo,  prevalendo su qualsiasi altra valutazione. 
 
Cisl Scuola Regionale  Lombardia 
 
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