Cisl Lombardia, Psf e associazioni in campo contro il gioco d’azzardo

Milano, 13.5.2016
 
Sono 418 mila le slot presenti in Italia al 31 dicembre 2015, distribuite in oltre 83 mila esercizi: il dato, contenuto nel Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, fornisce anche il dettaglio regionale della distribuzione, che vede in testa la Lombardia con 69.782 mila macchine (in oltre 13.439 punti), seguita da Campania (42.841 slot) e Lazio (41.263). Di ludopatie e problematiche sociali del gioco d’azzardo si è discusso questa mattina nel corso dell’incontro organizzato da Cisl Lombardia e Psf al Centro studi contro le mafie di Cermenate, luogo simbolo dell’impegno contro l’illegalità poiché da cinque anni è sede del Progetto S. Francesco.  “Questa villetta strappata alla mafia e intitolata a Umberto Ambrosoli è diventata un luogo di impegno concreto – ha sottolineato Battista Villa, presidente del Progetto S. Francesco -. Oggi ospita le associazioni del territorio, come “La tenda” che lavora contro le dipendenze che mettono in ginocchio le famiglie, e Anteas dei Laghi, che organizza qui il doposcuola per una trentina di ragazzi”. “Da questa casetta diventata luogo di cultura e strumento per ricostruire i legami di comunità vogliamo ribadire che il sindacato deve rilanciare la sua lotta contro le diseguaglianze economiche e sociali”. La contrattazione sociale con i Comuni può dunque essere uno strumento importante anche per promuovere la cultura della legalità e dare risposte concrete ai problemi sociali come la dipendenza da gioco d’azzardo. “Occorre riaccendere l’attenzione su questo tema e l’habitat sindacale è uno dei luoghi dove trovare gli strumenti per fare rete con associazioni e Comuni – ha sottolineato nel suo intervento di apertura Beppe Saronni, segretario regionale Cisl Lombardia -. Questa villetta è l’espressione di come sia possibile usare per fini nobili un luogo nato per obiettivi malavitosi e quindi veicolare una cultura della legalità”. “Gli ultimi dati dell’Agenzie delle Dogane e Monopoli delineano la vastità del fenomeno e l’infinità di luoghi in cui le persone incrociano la stortura del gioco d’azzardo – aggiunge -. Il nostro obiettivo è tracciare una riga dalla quale ripartire per avviare un percorso comune”. 
Anche sul fronte delle Vlt, le macchine installate solo in punti vendita specializzati come agenzie di scommesse, bingo o sale dedicate, la Lombardia è in testa con 9.783 macchine in 795 punti. La rete fisica di gioco in Italia conta inoltre 1.327 agenzie di scommesse sportive e 4.609 corner, 3.461 negozi di gioco ippico e 226 punti in esercizi generalisti, più di 34 mila ricevitorie per il Lotto e più di 35 mila per il SuperEnalotto, oltre a 208 sale Bingo. Sul territorio sono inoltre distribuiti oltre 64mila punti vendita per lotterie e gratta e vinci. “Un’industria del gioco che porta vantaggi solo alle concessionarie e che non registra un contrasto sufficiente da parte di uno Stato che degli 88 miliardi di euro anni di entrate  porta a casa circa il 10% – ha sottolineato Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale antiusura -. Il gioco d’azzardo attrae le risorse economiche di intere famiglie e le dirotta verso un’attività di consumo senza valori d’uso, non genera domanda di altri beni e servizi. Per di più, per fidelizzare persone al gioco si costruisce la dipendenza, attraverso vincite anche infinitesimali ma ripetute”. Una lobby, quella delle industrie del gioco, che tenta con ogni preteso di infiltrarsi nella quotidianità. “Registriamo pressioni sempre più forti per creare un legame tra sistemi di welfare e gioco d’azzardo – ha spiegato Marco Dotti, giornalista di Vita -. Non dobbiamo essere ingenui e per fortuna negli ultimi due anni associazioni e Comuni hanno cominciato a muoversi, hanno capito che il focus è legame sociale e hanno iniziato a maturare una presa di coscienza”. Distanze dai luoghi sensibili e limitazioni degli orari sono due questioni cruciali per la lotta al gioco d azzardo. Una lotta che si esprime anche con formule innovative, come lo Slot mob organizzato da Next il 7 maggio scorso  per premiare i bar virtuosi, che hanno rinunciato alle slot. “Per cambiare le cose c’è bisogno di cultura, formazione, ma anche di azioni concrete – ha detto Luca Raffaele di Next -. Dobbiamo fare rete, premiare i baristi virtuosi, ma sostenere quelli che si sentono lasciati soli e che non riescono ancora a sganciarsi dalle slot anche perché legati da contratti capestro”. Sulla rete territoriale Adiconsum Lombardia sta lavorando già da tempo, muovendosi in sinergia con i Comuni, le Asl e le associazioni, per monitorare la situazione delle ludopatie e soprattutto tentare di dare loro possibilità di superare dramma e non ricadere. “La solitudine è il fattore di rischio più alto – sottolinea Carlo Piarulli, presidente di Adiconsum Lombardia -. Occorre incentivare e sostenere azioni a livello territoriale, muovendosi a rete sul territorio attraverso una serie di strumenti e momenti collettivi di dialogo per contrastare l’isolamento di chi è vittima del gioco”.