Combattere gli stereotipi di genere? Usare il femminile non basta

Nei giorni scorsi il webinar dei Coordinamenti Donne Cisl e Fnp Lombardia “Facciamoci caso…ancora più da vicino”

Milano, 8.11.2021

Prosegue l’impegno dei Coordinamenti Donne Cisl e Fnp Lombardia per una cultura del linguaggio che non alimenti stereotipi e discriminazioni. Dopo l’incontro di fine giugno, la scorsa settimana si è tenuto il webinar “Facciamoci caso…ancora più da vicino”, cui sono intervenute Monia Azzalini, docente all’università Ca’ Foscari e responsabile dell’area “Comunicazione e Genere” dell’Osservatorio di Università Ca’ Foscari Venezia – Osservatorio di Pavia, e Paola Rizzi, caporedattrice di Metro e  attivista dell’associazione GiULiA (Giornaliste indipendenti, unite, libere e autonome).
Al centro della mattinata il linguaggio dei media e la rappresentazione del femminile nell’informazione, con un focus sull’Italia tratto dall’ultimo Global Media Monitoring Project, curato dall’Osservatorio di Pavia.

“Il quadro che emerge è senz’altro in chiaroscuro – ha sottolineato Azzalini – da un lato aumentano le donne nelle notizie, le giornaliste e la centralità femminile. Dall’altro, però, diminuiscono le donne interpellate e citate dai media in qualità di esperte. Il risultato? A spiegare e interpretare il mondo sono sempre gli uomini. Eppure le donne esperte ci sono. E possono svecchiare un linguaggio mediatico, che, ignorandole, trascura i segni del tempo e disconosce l’apporto delle donne in tutti i diversi ambiti della società: dalla politica alla scienza”.

Da qui l’iniziativa dell’Osservatorio di Pavia e dell’associazione Gi.U.Li.A., che con lo sviluppo di Fondazione Bracco e il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, hanno lanciato www.100esperte.it, una banca dati online che si arricchisce periodicamente e conta ormai oltre 100 nomi e cv di esperte di STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), di economia e psicologia.


“Scrivere sindaca anziché sindaco non è sufficiente per combattere gli stereotipi di genere – ha spiegato Azzalini – Bisogna rafforzare le attività formative, ad ogni livello di istruzione, per favorire l’affermarsi di una cultura che favorisce un linguaggio che non discrimina non alimenta un’immagine stereotipata della realtà”.

Utile poi, secondo le conclusioni del Gmmp Italia 2020 l’adozione da parte delle aziende di media e delle istituzioni di codici di condotta e di politiche per la parità di genere.

Un esempio in questa direzione è il “Manifesto di Venezia” per una corretta informazione per contrastare la violenza sulle donne, frutto di un’elaborazione che ha coinvolto anche la Cpo Usigrai e GiULiA Giornaliste, su proposta del sindacato Giornalisti Veneto

“Particolare attenzione andrebbe usata nella narrazione degli episodi di violenza contro le donne e femminicidi – ha sottolineato Rizzi -. Troppo spesso gli episodi vengono narrati evidenziando possibili attenuanti a discolpa degli uomini, come lo stress o il disagio mentale, al punto che la società italiana di psichiatria ha esplicitamente invitato i giornalisti a non usare il termine “raptus” poiché meno del 4% degli aggressori soffre di disturbi mentali”.

Tra le diverse iniziative di Giulia per una comunicazione “non stereotipata”, la Rassegna stampa mensile sui generis, che ripercorre gli avvenimenti di attualità, mettendo come e quanto le donne siano presenti sui media.


RIGUARDA GLI INTERVENTI DELLE DUE RELATRICI

MONIA AZZALINI

PAOLA RIZZI