Dal congresso Cisl Asse del Po Cremona Mantova un forte allarme sugli abusi negli appalti

Milano, 24.3.2017

Si è aperto con una dura e ferma condanna dell’attacco terroristico di Londra il primo congresso della Cisl Asse del Po Cremona Mantova, che per due giorni ha riunito presso la sede della Camera di Commercio cremonese oltre 200 partecipanti, di cui 146 delegati. Al termine, il consiglio generale ha eletto la squadra di segreteria che per i prossimi quattro anni dovrà guidare la nuova Ust: Giuseppe Demaria (segretario generale), Monica Manfredini e Dino Perboni.
Al centro della due giorni, che ha sancito la nascita della nuova unione sindacale territoriale che rappresenta oltre 55.000 iscritti, i temi internazionali e le persistenti difficoltà del tessuto produttivo del nostro Paese. Non senza manifeste preoccupazioni sul diffondersi di pratiche illegali e di sfruttamento. “Fra le modalità utilizzate per comprimere il costo del lavoro vi è anche l’esternalizzazione di parti di lavorazioni a cooperative che, pur in regola con la legislazione vigente, hanno retribuzioni più basse di quelle definite dal contratto nazionale del settore di appartenenza della ditta appaltatrice – ha detto Giuseppe Demaria, segretario generale Cisl Asse del Po, nella relazione introduttiva -. Tale dumping fa sì che questa pratica si allarghi sempre più, favorendo una destrutturazione del rapporto tradizionale subordinato tutto a scapito delle retribuzioni e della tutela dei lavoratori”. Un fenomeno che, avverte la Cisl Asse del Po, si sta espandendo anche nel settore agricolo, soprattutto nelle lavorazioni stagionali. “Anziché assumere direttamente i lavoratori – ha spiegato Demaria – le aziende danno in appalto lavorazioni legate alla raccolta dei prodotti, andando ad introdurre competizioni al ribasso nel settore ed andando a svilire un rapporto di lavoro tradizionale previsto dalla contrattazione collettiva, con la perdita per i lavoratori sia della quantità di salario sia delle prestazioni sociali”. Problematica la situazione anche  per l’appalto dei servizi, dove è in crescita il conflitto fra i lavoratori, sempre più sfruttati e con salari sempre più bassi, e le aziende appaltatrici, che accettano commesse che poi non sono economicamente sostenibili. “Ci deve essere un limite – ha affermato il neo-segretario generale della Cisl Asse del Po Cremona Mantova – non può continuare questa forma di sfruttamento senza che le aziende appaltanti, spesso grandi e dal nome prestigioso, non si preoccupino di quel che accade”.
Ai lavori del congresso ha partecipato anche il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, che ha richiamato la politica regionale ad uno sguardo più attento al territorio. “Palazzo Lombardia – ha detto – deve guardare con più attenzione alle necessità e potenzialità della pianura lombarda, che la Cisl Asse del Po ha posto al centro di questo congresso”. Congresso che, con il suo partecipato dibattito, ha confermato l’importanza di un confronto tutt’altro che virtuale tra dirigenti, delegati e associati alla Cisl. Lo ha sottolineato nel suo intervento il segretario organizzativo Cisl, Giovanna Ventura. “Come ha ben ricordato il segretario generale territoriale nella sua relazione – ha detto Ventura – il congresso è il momento in cui mettere a punto, attraverso l’analisi, il confronto, il dibattito, la nostra strategia e il merito della nostra azione per i prossimi anni”. “Per noi tutto questo è una prassi consolidata, che diamo quasi per scontata – ha aggiunto – ma non dimentichiamo che siamo oggi una delle poche organizzazioni che hanno un così ampio momento di confronto, dai luoghi di lavoro al livello nazionale”. “Il virtuale lasciamolo alle foto e ai video – ha sottolineato Ventura -. Il dibattito tra persone che partecipano nello stesso luogo si traduce in un contatto molto più proficuo rispetto alla sola partecipazione virtuale che altre associazioni prediligono”.  Da qui il richiamo a “ritrovare una relazione forte con i nostri associati, attraverso le assemblee in azienda e sul territorio, ma anche rendendo le sedi Cisl luoghi di dibattito continuo”.
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