Dal progetto Repartir la proposta di una strategia Ue sul Diversity management

Milano, 19.12.2014
 
Creare la figura del delegato sindacale specializzato in Diversity management, sia a livello aziendale che territoriale. E inoltre: istituire un Osservatorio europeo sulle buone pratiche, promuovere l’azione dei Cae. E, a monte di tutto ciò, che l’Unione europea si doti di una strategia complessiva sul tema. Sono solo alcune della sollecitazioni contenute nel Parere che i sindacati partner del progetto europeo Repartir, promosso dalla Cisl Lombardia, hanno approvato oggi al termine della prima Fiera internazionale della contrattazione sul Diversity management. Il Parere sarà poi inviato alla Commissione Ue.
 
Di seguito una carrellata delle esperienze illustrate nel corso dell’iniziativa

Bulgaria, la carta della legislazione
 
Nella complessa realtà bulgara è difficilissimo per il sindacato entrare in azienda, figuriamoci siglare intese sul Diversity management. E allora si gioca la carta della legislazione, del confronto serrato con la politica, per ottenere nuove norme a favore dei lavoratori e delle lavoratrici. “L’ingresso nell’Unione europea ha dato un grande impulso alle azioni contro le discriminazioni – afferma Adrian Iliev, consulente legale del sindacato Podkrepa – e stiamo lavorando perché la legislazione sia adeguata agli standard europei, ma sia poi anche rispettata”. “Abbiamo diversi progetti per promuovere le assunzioni dei giovani, per evitare che emigrino come la maggior parte fa – aggiunge -. E anche per mettere dei paletti all’ingresso delle agenzie di lavoro temporaneo, che rischierebbero di rendere ancora più precarie le condizioni di lavoro”. 
 
Lombardia, più attenzione agli immigrati
 
Uno dei fronti emergenti nella contrattazione a favore delle differenze, in Lombardia, riguarda i lavoratori immigrati. Alla Fbc Bonfanti, piccola azienda metalmeccanica di Barzanò (Lc), grazie a un accordo siglato con la Fim, i lavoratori immigrati possono accorpare ferie e permessi per recarsi nei paesi d’origine. Possono anche assentarsi per pregare e osservare il digiuno nei periodi del Ramadan. Altro “modello” per il diversity management è invece un’intesa della Femca con la Basf Italia, che introduce un ampio ventaglio di interventi a tutela della maternità e per la famiglia. “E’ solo uno di una serie di accordi siglati negli ultimi mesi – spiega Giorgio Caprioli, responsabile  Osservatorio Contrattazione – perché grazie al lavoro dei nostri delegati e operatori sono sempre più numerose le intese aziendali per favorire le lavoratrici nella gestione della maternità”. 
 
Polonia, accordo innovativo con Philip Morris
 
In Polonia c’è ancora molto da fare sulla gestione della diversità. Regolamenti di tutela e carte d’impegni non mancano, ma la loro applicazione pratica è carente. Le “best practice” polacche, dunque, si trovano più nella legislazione che nella contrattazione. La legge prevede infatti un giorno di ferie pagate per i genitori, per accompagnare il figlio il primo giorno di scuola. Inoltre, dopo 25 anni di lavoro si ha diritto a 2 giorni di ferie in più, 5 dopo 30 anni. Uno dei pochi accordi aziendali è un’intesa con Solidarnosc: negli stabilimenti polacchi della Philip Morris si applica un “pacchetto di azioni intergenerazionale”, che prevede un programma di mentoring dai “pensionandi” ai giovani assunti, oltre a misure di organizzazione aziendale mirate e benefits. 
 
In Romania sinergia per il dialogo sociale 
 
Sindacati e associazioni imprenditoriali marciano insieme per la gestione della diversità. “Il dialogo sociale è fondamentale e stiamo cercando di lavorare in sinergia”, spiega Radu Minea, del Csdr. Uno dei risultati di questa sinergia è l’inserimento di articoli  mirati contro la discriminazione etnica, religiosa, di genere, nel contratto nazionale della “Ricerca e sviluppo”, settore che in Romani interessa circa 13mila lavoratori. 
 
In Spagna agevolazioni per studenti 
 
Con un tasso di disoccupazione under-24 al 50%, una delle priorità irrinunciabili dei sindacati spagnoli e favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. “ In diverse aziende, come nella catena di fast food Restaurante Venia – spiega Daniel Garcia, della Ugt Catalunya – siamo riusciti a  siglare accordi per favorire l’assunzione di studenti, che possono godere di più permessi e di borse di studio, se hanno volti alti”.  Il sindacato spagnolo è inoltre impegnato sulle pari opportunità e la differenza di genere, a 360 gradi. “Stiamo sollecitando un maggiore attivismo degli ispettori del lavoro – spiega Garcia – per far rispettare i diritti, soprattutto dei transgender, che subiscono pesanti discriminazioni nei luoghi di lavoro”.