Edilizia pubblica, sindacati e inquilini in piazza per cambiare la riforma

Milano, 22.6.2016

In centinaia sono scesi in piazza ieri pomeriggio e hanno sfilato dal Pirellone, sede del consiglio regionale, a Palazzo Lombardia, sotto gli uffici dell’assessorato alla Casa, per dire “no” alla legge di riforma regionale dell’edilizia pubblica. Continua infatti senza sosta la protesta organizzata da Cgil, Cisl, Uil regionali con i sindacati degli inquilini Sicet, Sunia, Uniat, Unione inquilini, Conia, per chiedere più case popolari, investimenti duraturi e una riforma che tuteli i diritti delle persone ad avere un affitto sopportabile in abitazioni dignitose. Martedì 28 giugno il progetto di legge passerà al voto del consiglio regionale e nel corso della mattinata si terrà un nuovo presidio di protesta dei sindacati. Se verrà approvato così come impostato dalla giunta, sostengono i sindacati, si avrà ancora una riforma “sbagliata e incompiuta”. Il testo in via d’approvazione è infatti una legge-cornice, che sottrae alla potestà del consiglio quasi tutta la materia dell’edilizia pubblica delegando la disciplina applicativa e di dettaglio a cinque successivi regolamenti, da approvarsi  in tempi variabili da 6 a 24 mesi dall’entrata in vigore della riforma. “Con questa nuova iniziativa di protesta chiediamo a giunta e consiglio di correggere il progetto di legge, per rilanciare l’edilizia pubblica come settore fondamentale del welfare lombardo – afferma Beppe Saronni, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alle Politiche abitative -. Il patrimonio di edilizia pubblica e la sua finalità sociale sono da salvaguardare. La vendita delle case popolari deve cessare o va limitata a specifici casi di razionalizzazione gestionale, tutelando sempre i diritti degli assegnatari ed escludendo la mobilità forzosa”. Tra i principali problemi della legge l’assenza di un fondo strutturale per il finanziamento dell’edilizia pubblica. “Non c’è nel progetto di legge un impegno strutturale sul finanziamento – spiega Pierlugi Rancati, segretario generale Sicet Lombardia -. Si prevedono delle risorse, in parte statali, per interventi di recupero degli alloggi, ma il finanziamento dell’edilizia pubblica avrebbe ancora nella politica di bilancio di Regione Lombardia il carattere di una scelta eventuale o residuale”. Secondo i sindacati, la nuova normativa dovrebbe invece prevedere un’apposita assegnazione di risorse da determinare annualmente in misura non inferiore a una quota minima o essenziale delle complessive risorse a bilancio (almeno l’1% del bilancio della Regione).

 

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