Ex Burgo, progetto ProGest: Cisl e Fistel Asse del Po sollecitano un Patto d’Area

Milano, 13.7.2016
 
“E’ sempre più evidente che a Mantova e nel suo hinterland è necessario realizzare un Patto d’Area fra Comuni, Provincia, associazioni di categoria e  sindacati che, oltre che rendere fiscalmente attrattiva l’apertura di insediamenti produttivi e industriali, obblighi gli enti pubblici al rispetto dei tempi definiti per ciascun intervento autorizzativo, nonché all’univocità dei giudizi espressi”. E’ quanto affermano in una nota Cisl Asse del Po, Fistel territoriale e nazionale, a fronte degli sviluppi del progetto per il rilancio del sito ex Burgo. “In sostanza – scrivono Dino Perboni, segretario generale aggiunto Cisl Asse del Po, Walter Fattore, segretario nazionale Fistel Cisl e Patrizia Rancati segretario generale Fistel Asse del Po – l’azione regolativa ed autorizzativa deve avere tempi certi e definiti, ma soprattutto medesimi pareri. Solo così si eviterà che si generino altre situazioni come la ProGest a Mantova o la Papotti a Moglia e si darà una direttiva chiara del rapporto che deve intercorrere fra sviluppo economico e tutela ambientale”.           
Nei mesi scorsi Cisl Asse del Po e Fistel Cisl territoriale hanno illustrato al personale ex dipendente della Cartiere Burgo le linee del progetto presentato dalla ProGest, sul rilancio e il riavvio del sito produttivo, con il connesso sviluppo occupazionale per 250/300 lavoratori, tra azienda ed indotto. “Il giudizio unanimemente espresso era positivo rispetto alla riapertura del sito produttivo – scrivono i sindacati – anche perché rappresentava l’occasione per il territorio di confrontarsi con il proprio futuro, attraverso la realizzazione di un equilibrio fra ambiente e sviluppo e tutela della salute”. Un equilibrio quanto mai importante in un’area ad alta attenzione ambientale, la cui valutazione sta in campo alla Conferenza di servizio, introdotta e disciplinata dalla legge 241 del 1990 affinché le amministrazioni coinvolte non si pronuncino separatamente, ma operino una valutazione contestuale in sede collegiale di regola unanime. Nel caso in questione, però, la Conferenza di servizio non ha espresso un giudizio condiviso da tutti i soggetti ed Enti che ne hanno fatto parte a vario titolo, lasciando in questo modo preoccupati i cittadini rispetto alla salute ed attoniti gli ex lavoratori Burgo rispetto al futuro occupazionale. Da qui la necessità quanto mai stringente, secondo Cisl e Fistel Asse del Po, di realizzare un Patto d’Area, per accelerare i tempi dei progetti di reindustrializzazione dell’area, in un’ottica di grande attenzione all’equilibrio tra sviluppo, lavoro e ambiente.