Fase 2, Cisl Lombardia: potenziare gli interventi di conciliazione e a sostegno delle famiglie

Gilardoni: in queste settimane sostenuto un importante impegno di cura ed educativo

Milano, 6.5.2020

La ripresa delle attività lavorative, che in Lombardia coinvolge circa 1,8 milioni di lavoratori, si è avviata. I servizi per l’infanzia sono però ancora chiusi e le scuole e le attività educative sono ancora sospese, sostituite, dove si è riuscito, con la didattica on line. “In queste settimane così dolorose, la famiglia, stretta ed isolata dentro i propri confini domestici, ha sostenuto un importante impegno di cura e di sostegno educativo, mentre cresceva la paura per il diffondersi del contagio, la sofferenza per le perdite dei propri cari, e venivano meno le sicurezze lavorative ed economiche”, sottolinea Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla fragilità sociale e servizi sociali per la famiglia, in un documento di riflessioni e proposte sui temi delle politiche familiari per la Fase 2.
“La riflessione e gli interventi che si andranno ad assumere, proprio a garanzia della sostenibilità degli stessi, – sottolinea Gilardoni – devono considerare le ricadute e gli effetti su tutte le parti e le relazioni che compongono la comunità, a partire dal primo nucleo su cui si fonda la nostra società che è la famiglia”.

Tenuto conto del complessivo sistema educativo ed assistenziale in Lombardia, nel documento si indicano alcune proposte:

  • l’aggiornamento della programmazione regionale D.g.r. 2398/2019 in tema di conciliazione vita lavoro per il triennio giugno 2020-maggio 2023 in considerazione del nuovo contesto emergenziale ed il rafforzamento dei piani territoriali di conciliazione;
  • un rafforzamento del sistema dei congedi nazionale raddoppiando l’attuale periodo di congedo Covid-19 o integrando l’indennità già prevista per arrivare ad assicurare il 100% della retribuzione, con lo scopo di mitigare gli effetti di riduzione di reddito famigliare. In Lombardia purtroppo sono proprio le famiglie con figli minori quelle a maggior rischio di fragilità economica;
  • la disponibilità di un bonus per attività baby sitting aggiuntivo a quello nazionale;
  • sistemi di incentivazione economica per le imprese che riorganizzano gli orari utilizzano lo smart working, anche attraverso il welfare aziendale, per favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con la cura ed assistenza dei minori fino a 14 anni;
  • rafforzamento dei servizi per le famiglie a partire dai consultori, nella consapevolezza che c’è una stretta connessione tra benessere della famiglia e benessere della società.
  • indirizzi per l’avvio di forme di socialità per bambini e adolescenti attraverso la riapertura graduale di attività sportive, culturali, ricreative, in particolare nel periodo estivo, con gradualità, attraverso sperimentazioni, accompagnate da un sistema di sorveglianza sanitaria dedicato;
  • recupero di risorse europee, anche attraverso la flessibilità data dall’utilizzo di risorse della programmazione Por Fse e Fesr;
  • avvio di un confronto tra l’Ufficio scolastico regionale gli Assessorati alla Famiglia, al Lavoro, al Welfare, e alle Politiche sociali, l’Anci Lombardia e le Parti sociali in riferimento alla programmazione della prossima riapertura delle scuole.