Immigrazione, Cisl e Anolf Lombardia per una riforma del Testo Unico

Milano, 29.9.2017

Al via un percorso di iniziative nei territori a sostegno di una riforma complessiva del testo unico sull’immigrazione e per una normativa organica sull’accoglienza e l’integrazione dei cittadini migranti. A lanciarlo, questa mattina nel corso del convegno “Legge, non parole”, Cisl e Anolf Lombardia che da tempo denunciano le gravi carenze della normativa attuale e l’esigenza di dare risposte organiche problematiche dei migranti.
“Nelle prossime settimane Cisl e Anolf avvieranno una serie di iniziative di informazione nei territori sulle problematiche dell’immigrazione, con l’auspicio che nella prossima legislatura si possa trovare un percorso condiviso”, ha sottolineato Ugo Duci, segretario generale Cisl Lombardia, concludendo il convegno. Il presidente di Anolf Lombardia, Luis Lageder, ha sottolineato la necessità di uscire dall’approccio emergenziale nell’affrontare i temi dell’immigrazione. “E’ necessario definire regole e percorsi che tengano conto della situazione attuale, che innovino una normativa che oltre ad essere datata ha prodotto un sistema inefficace e discriminatorio – ha detto Lageder -. Il fenomeno migratorio non può più essere considerato un’emergenza, occorre regolare in modo organico il tema della cittadinanza, dell’inserimento al lavoro, degli aspetti previdenziali, del welfare”
Complessivamente, gli stranieri immigrati e stabilitisi nella nostra regione sono oltre un milione e 300mila. L’esigenza di una normativa più adeguata per rispondere alle problematiche dei migranti per ragioni economiche, la maggior parte degli stranieri che arrivano nel nostro Paese, è emersa con forza dagli interventi dei responsabili territoriali dell’Anolf.
“Non esiste un modo regolare per entrare in Italia per motivi di lavoro oggi – ha spiegato Maurizio Bove, presidente Anolf Milano -. Ogni giorno ai nostri uffici arrivano telefonate di persone che vorrebbero mettere in regola il lavoratore straniero, ma non possono. Questo perché la nostra normativa collega troppo rigidamente permesso di soggiorno a contratto di lavoro”. Problemi anche sul fronte “casa e reddito” perché, ha spiegato Annalisa Caron, presidente di Anolf Monza Brianza, “i paletti sono troppo rigidi e non tengono conto della realtà dei fatti”.
Nei mesi scorsi la Cisl ha partecipato, insieme ad altre associazioni e organizzazioni, alla stesura di una proposta di legge 4551, presentata il 15 giugno scorso alla Camera, che secondo il sindacato potrebbe rispondere con attualità e lungimiranza all’esigenza di riformulare integralmente le norme in materia di disciplina dell’immigrazione e delle condizioni degli stranieri. Paolo Bonetti, associato di Diritto costituzionale dell’Università Bicocca, uno degli estensori della proposta di legge, è intervenuto al convegno e ha spiegato il senso di una nuova normativa sull’immigrazione. “L’obiettivo è promuovere l’inclusione sociale dei 5 milioni di cittadini stranieri già regolarmente soggiornanti in Italia, con una progressiva e tendenziale parità di trattamento con i cittadini, in tutti i diritti civili e sociali, con il rafforzamento delle azioni di prevenzione e di tutela contro lo sfruttamento lavorativo”, ha spiegato. “Si vuole inoltre ridurre al minimo gli ingressi e soggiorni irregolari – ha aggiunto – contrastando ogni forma di lavoro irregolare e di tratta delle persone, introducendo forme di regolarizzazione permanente e provvedimenti di rimpatrio volontario”.