Lavoro agile, Cisl Fp: al Comune di Milano è diritto per pochi privilegiati

Milano, 12.5.2016
 
La Cisl Fp e gli altri sindacati presenti al tavolo di concertazione milanese sul lavoro agile hanno detto no al progetto che il Comune di Milano si appresta ad approvare nelle ultime sedute della Giunta entro la chiusura del mandato. “Il lavoro agile consiste nella possibilità di espletare la propria attività lavorativa in luoghi differenti dalla propria postazione di lavoro, a parità di trattamento, per tre giorni al mese – spiega la Fp Cisl Milano in una nota -. Riteniamo che debba costituire  un’opportunità aperta a tutti, garantire massima flessibilità di orario e modalità operative a parità di risultato delle prestazioni e dello stipendio”. Il sindacato si è opposto alla sperimentazione nei soli settori dell’Avvocatura e della direzione Sport e Benessere, al solo orario standard di lavoro vincolato a 9-17 con una copertura assicurativa limitata a quelle ore. No anche alla ridotta possibilità di fruire  i tre giorni concessi in un solo mese senza alcun accumulo. “Abbiamo detto sì alla necessità di fornire una seria rilevazione delle criticità, opportunità soddisfazione ed insoddisfazione delle esperienze pregresse di lavoro agile negli ultimi due anni in tutte le Dc, settori e unità operative comunali per poter avere il quadro ragionato degli interventi da programmare in modo equo – si legge nella nota -. Occorre inoltre fornire dati sulla effettiva flessibilità oraria, postazioni di telelavoro e orario individualizzato  inserita nelle varie Dc, settori ed unità operative, premiare la dirigenza disponibile alla sperimentazione e organizzazione del lavoro flessibile, ampliare fascia oraria lavorativa e copertura assicurativa”. Secondo i sindacati, inoltre, è necessario inviare comunicazione e raccolta adesioni a tutti i lavoratori e le lavoratrici vincolando le direzioni a garantire pari opportunità di accedere, oltre che prevedere una turnazione per i servizi con sportelli al pubblico e dare garanzia di mobilità del personale, pubblicizzando i dati relativi alla gestione delle procedure di mobilità interna”.