Lavoro domestico, rinnovato il contratto nazionale

Sindacati: obiettivo comune di rendere maggiormente attrattivo il lavoro regolare

Milano, 9.9.2020

Firmato il nuovo contratto collettivo nazionale del settore domestico. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Federcolf e le associazioni datoriali Fidaldo (che riunisce Nuova Collaborazione, Assindatcolf, Adld e Adlc) e Domina hanno sottoscritto iei pomeriggio l’intesa applicabile ai circa 860 mila lavoratori regolari del comparto, che diventano 2 milioni se si considerano le stime sul sommerso.

Scaduto nel 2016 il Ccnl entrerà in vigore dal prossimo 1° ottobre 2020 introducendo importanti novità normative ed intervenendo su aspetti qualificanti, con particolare riferimento al mercato e all’organizzazione del lavoro domestico, all’accrescimento della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché al trattamento retributivo.

Soddisfazione delle parti sociali firmatarie per una intesa di rinnovo “che – dichiarano congiuntamente – interviene in una fase molto particolare per il mondo intero vessato in prima istanza dalla pandemia e successivamente dai risvolti che questa ha comportato sotto il profilo socio-economico, finanziario e, più in generale, del benessere delle persone”.

“La sottoscrizione del rinnovo contrattuale – concludono – chiude una fase di estrema incertezza per la categoria ed il settore, attanagliato dalla forte presenza di lavoro nero e sommerso e mette le parti nelle migliori condizioni per proseguire il confronto, anche con le istituzioni, con l’obiettivo comune di rendere maggiormente attrattivo il lavoro regolare in un comparto che tanto ha dato nella fase emergenziale e che è chiamato a svolgere un ruolo essenziale nel nostro Paese, alla luce delle stime sull’invecchiamento demografico che collocano l’Italia tra i Paesi più longevi del mondo”.

Nel merito, l’intesa di rinnovo prevede un aumento economico mensile di 12 euro per il livello medio B Super a far data dal 1° gennaio 2021, e contempla un sistema di indennità a far data dal 1° ottobre 2020 – da 100 euro a quasi 116 euro – erogate in aggiunta alla retribuzione minima contrattuale ai prestatori d’opera che assistono bambini fino al 6° anno di età ed agli assistenti familiari che assistono più di una persona non autosufficienti, riconoscendo così i reali carichi di lavoro effettivamente prestati.

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