Licenziate da Blumarine, dovranno essere reintegrate

Milano, 8.6.2017

Due dipendenti di Blumarine licenziate, improvvisamente, lo scorso marzo, dovranno essere reintegrate nel proprio posto di lavoro. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano (Sezione Lavoro), accogliendo un ricorso della Fisascat Cisl Milano Metropoli. Le lavoratrici, commesse (e delegate sindacali) presso la boutique di via della Spiga, cuore pulsante del quadrilatero milanese della moda, insieme ad altre due colleghe, avevano perso il posto di lavoro da un giorno all’altro. Ufficialmente per problemi economici dell’azienda.
“Giustizia è fatta – spiega Ivan Notarnicola, operatore della Fisascat Cisl milanese -, il giudice ha verificato che Blumarine ha scelto di licenziare proprio queste lavoratrici in quanto delegate sindacali. Sapevamo che c’erano problemi dovuti ad un calo delle vendite, ma l’azienda ha sempre rifiutato il confronto per trovare soluzioni meno traumatiche. E questo è il risultato”.
La notizia aveva fatto scalpore, anche per la decisione di tutte le dipendenti della boutique (dodici, complessivamente, quelle allora in organico) di scendere subito in sciopero in segno di solidarietà con le quattro colleghe che avevano ricevuto la lettera di licenziamento. Di fatto, le vetrine (su cui erano stati appesi dei cartelli con la scritta “Chiusura del negozio per licenziamento multiplo lavoratrici Blumarine”) erano rimaste serrate per un intero week end.
“Blumarine – aggiunge Notarnicola – non ha mai visto di buon occhio l’ingresso del sindacato, avvenuto nel maggio 2016, quando sette lavoratrici si erano iscritte alla Fisascat Cisl. Evidentemente il sindacato in certe realtà dà fastidio. Oltretutto, come ha evidenziato anche il giudice, l’azienda aveva sostituito le lavoratrici licenziate con personale somministrato, azione illegale e segno che la situazione economica non era poi così critica. Con una diversa volontà le cose sarebbero potute andare diversamente”.
Il giudice, nella sentenza, accertando e dichiarando “l’antisindacalità della condotta di Blumarine consistita nell’avere leso l’immagine della ricorrente (Fisascat Cisl)… nell’avere licenziato le delegate sindacali… nell’avere impiegato lavoratori somministrati in sostituzione del personale licenziato….”, ha condannato l’azienda “alla revoca del licenziamento, con riammissione in servizio e pagamento della retribuzione e contribuzione dalla data del licenziamento sino alla reintegrazione”. Blumarine dovrà anche provvedere alla pubblicazione a mezzo stampa di un estratto della sentenza e al pagamento delle “spese di lite”.
La Fisascat ha impugnato anche il licenziamento delle altre due lavoratrici, ma il procedimento è ancora in corso.