Lombardia, Cisl: questa Giunta non fa altro che un’ordinaria amministrazione dell’esistente

Milano, 28.1.2020

“Questa Giunta regionale non sta facendo altro che un’ordinaria amministrazione dell’esistente”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, nella sua relazione al consiglio generale regionale riunito questa mattina a Milano. Nel suo intervento Duci ha sottolineato che nonostante i tavoli di confronto aperti “ben poche delle nostre richieste e proposte si tramutano in provvedimenti e dati di fatto” e ha annunciato per i prossimi mesi un “maggiore movimentismo” della Cisl lombarda, non escludendo forme di mobilitazione che, “avanti di questo passo, appaiono scelte obbligate”.

In sanità e in generale in tutti i servizi sociosanitari “stiamo progressivamente perdendo molte delle posizioni di eccellenza che aveva la Lombardia negli scorsi decenni – ha detto Duci -. La Riforma del 2015 è ferma al palo, anzi: per alcuni aspetti, vedi i pronti soccorso e le liste d’attesa, le modalità della sua attuazione hanno peggiorato le cose! La tanto decantata medicina del territorio è ancora solo sulla carta, sono cambiate le sigle sugli edifici e le carte intestate ma la sostanza peggiora”.
In ambito sociale si stanno smantellando, come dimostra l’ultima delibera sugli asili nido – contro cui Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, hanno manifestato questa mattina davanti al Pirellone – le buone misure che, anche grazie al sindacato, erano state messe in campo negli scorsi anni,
Le politiche attive, fiore all’occhiello del mercato del lavoro lombardo dagli anni Novanta, “sono di fatto in coma profondo”, ha sottolineato il segretario generale della Cisl Lombardia, “tra gli effetti del reddito di cittadinanza, l’atteso arrivo di tutti i navigator e l’impasse totale dei centri per l’impiego”.
“Sulla viabilità e sul trasporto pubblico locale – ha poi aggiunto – basta chiedere ai pendolari di tante zone della regione che ogni giorno si spostano per studiare e lavorare; nelle politiche abitative sono spariti dai radar della regione i concetti stessi di “edilizia popolare” e di “graduatoria del bisogno””.

Nel suo ampio intervento Duci ha inoltre evidenziato sia a livello regionale che nazionale le crescenti diseguaglianze economiche e sociali, sottolineando l’esigenza di un maggiore ascolto, da parte
della politica e delle altre parti sociali, delle richieste sindacali.

“Dobbiamo richiamare il Governo e il Parlamento, di oggi e quelli di domani, le altre parti sociali, l’intero Paese alla sempre più drammatica condizione di tanti lavoratori, dei senza lavoro, a partire dai giovani, dei pensionati poveri e soli, della gente che noi rappresentiamo, di quei 45 milioni di italiani che messi tutti insieme, non fanno la ricchezza dei 3 milioni più ricchi – ha detto -. Per tante ragioni, sono tanti anni che in Italia non si fa un grande sciopero generale! Credo sia venuto il tempo almeno di pensarci”.

“E di pensare a una grande mobilitazione per la prossima primavera, che rilancia, rinnova, rende ancora più alta, concreta e propositiva la piattaforma unitaria – ha concluso -. Per dire forte a tutto il Paese che i lavoratori e i pensionati non si arrendono a un inesorabile destino di declino e di povertà crescente per l’Italia e a vedere smantellate giorno dopo giorno le conquiste sociali di questi settant’anni, ad assistere impotenti alla crescita esponenziale delle diseguaglianze sociali, che ormai dura da oltre un ventennio”.