Raffineria Eni di Sannazzaro, Femca: sotto organico, sicurezza a rischio

Milano, 17.2.2014
 
Nonostante le continue rassicurazioni e promesse da parte dell’Eni la raffineria di Sannazzaro  dè Burgondi, in provincia di Pavia, soffre gravi carenze di organico, con il rischio di preoccupanti ricadute negative sui livelli di sicurezza. E’ quanto denuncia la Femca Cisl di Pavia, in una nota diffusa oggi in azienda con i sindacati di categoria di Cgil e Uil. I tre sindacati annunciano inoltre che in assenza di risposte dall’azienda sarà proclamato lo stato di agitazione sindacale, con la sospensione delle prestazioni straordinarie. “La raffineria ha un organico di circa 700 persone e da tempo registra una grave carenza stimata in circa 40 unità – sottolinea Gianni Ardemagni, segretario generale Femca Cisl Pavia -.  Non possiamo aspettare i tempi di Eni, con una situazione di disoccupazione nel territorio pavese che è a livelli di guardia e che la raffineria può alleggerire”. “Le assunzioni servono anche a garantire adeguati livelli di gestione tecnica e di sicurezza per i lavoratori, che invece, con gli attuali assetti rischiano di essere messe in discussione – aggiunge -. La scorsa settimana è già avvenuto un incidente, per fortuna senza conseguenze”. La carenza di organici, denunciano i sindacati, comporta: un ricorso costante a prestazioni straordinarie, con ripetuti salti di riposi e conseguente stress lavorativo; sovrapposizioni di mansioni, con aumenti anche del carico di lavoro;  la necessità  sempre più marcata di consulenze esterne che tolgono professionalità ai nostri colleghi e consegnano a terzi il know how aziendale; l’esigenza di maggiore  responsabilità  per il personale in contratto di apprendistato. Da qui la richiesta di un’immediata copertura degli organici, con inserimenti di giovani provenienti dal territorio pavese, a partire dalle esperienze maturate all’interno della raffineria. “Nei mesi scorsi alcuni giovani sono stati assunti con contratti a termine e poi lasciati a casa. A partire da questi si può cominciare a dare una  risposta al territorio – sottolinea Ardemagni -. Auspico che anche le istituzioni si uniscano a noi per far arrivare all’Eni le difficoltà e le richieste del nostro territorio”.