Sicurezza sul lavoro, accordo con Eni sul rappresentante dei lavoratori di sito produttivo

Milano, 27.11.2018

Armonizzare i livelli di sicurezza nei diversi siti industriali di Eni, consentendo così di garantire le stesse condizioni di lavoro a tutti gli addetti, diretti e indiretti, impegnati nei vari stabilimenti. È l’obiettivo che si sono posti Eni e i sindacati di categoria con l’accordo che istituisce l’Rlsa di sito produttivo, il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e ambiente.

“Nonostante Eni sia tra le società di settore con le migliori performance in tema di infortuni – spiega Nora Garofalo, segretaria generale della Femca Cisl – intendiamo ugualmente impegnarci sul fronte della sicurezza sul lavoro, uno dei pilastri per garantire la dignità del lavoro”. “L’accordo – prosegue – prevede l’applicazione di tecnologie digitali e apparati di ultima generazione attraverso l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali “intelligenti”, per aumentare la sicurezza dei lavoratori e incrementare ulteriormente l’efficacia e la tempestività delle procedure di emergenza e soccorso”.

Da marzo 2019 il Rappresentante Hse in tutti i siti produttivi

Nel 2018 le sperimentazioni già avviate nei siti di Ferrera Erbognone e Sannazzaro De’ Burgondi (Pavia), Viggiano (Potenza) e Brindisi hanno dato ottimi risultati, grazie ad un sistema di Smart Safety che garantisce la sicurezza dell’operatore, ma evitandone il controllo a distanza dell’attività.

“L’accordo sottoscritto – spiega Garofalo – ci consente a partire da marzo 2019 di estendere a tutti i siti l’istituzione del Rappresentante Hse (Health-Safety-Environment) individuato tra i lavoratori Eni o tra quelli di società controllate che già si occupano di sicurezza”.

Tra i compiti del Rlsa, che sarà una sorta di coordinatore di tutti i responsabili di sito, ci sono quelli di accedere ai luoghi di lavoro, visionare i documenti di valutazione dei rischi, verificare gli adempimenti in materia di formazione, promuovere misure di prevenzione e protezione dei lavoratori e segnalare situazioni di rischio.
“Un segnale fortissimo – conclude il segretario generale della Femca – che interessa decine di migliaia di lavoratori e che conferma l’impegno dei sindacati e dell’azienda sui temi della prevenzione e della partecipazione, ponendo il settore all’avanguardia nel panorama economico italiano”.