Un progetto per la salute dei lavoratori: Inail e Cisl Bergamo “varano” Rls-NET

Milano, 15.1.2020

Nel 2018 a Bergamo e provincia sono morte 18 persone sul lavoro e il 28 % delle malattie professionali registrate in regione Lombardia riguarda lavoratori bergamaschi. Anche per questo Inail e Cisl, tramite il patronato Inas e la struttura SindNova, hanno dato il via al progetto Rls-NET, presentato questa mattina nella sede Cisl di via Carnovali.
Il progetto è in piana coerenza con la mission sindacale, ha detto in apertura Daniela Zucchelli, direttrice Inas Cisl Bergamo, “riguardo la prevenzione della tutela delle malattie professionali”. “A noi, infatti, spetta rappresentare e tutelare i diritti dei lavoratori nelle aziende, e proprio sulle malattie professionali questo progetto si vuole concentrare – ha sottolineato -. È chiaro che il modo migliore per non accettare passivamente questa tragedia è quello di dedicare momenti di informazione seria e di approfondimento sui rischi professionali. È un punto su cui la Cisl investe molto”.
“La piattaforma Rls-NET mette a disposizione contenuti intuitivi e di semplice consultazione – ha proseguito -, utili per avere collegamenti tra le mansioni delle Rls e i rischi specifici. L’obiettivo è di creare un centro di raccolta dati, analisi e condivisione continua delle fonti documentali e di materiali sull’argomento per supportare le figure della prevenzione e il ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza”.
“Le malattie professionali rappresentano condizioni delicate, poco conosciute e spesso sottovalutate – ha detto Danilo Mazzola, segretario Cisl Bergamo -. Le aziende devono porre attenzione a questa situazione, che ogni anno in Italia porta oltre 20000 lavoratori a essere riconosciuti come malati di lavoro”.
Per il direttore dell’Inail provinciale, Virginio Villanova, “ questo è un progetto molto importante che Inail intende sostenere con la partecipazione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Un percorso volto alla tutela dei lavoratori, soprattutto per malattie che a seguito dell’attività lavorativa si determinano e che colpiscono in settori significativi, come quello dell’edilizia.
Conseguenze fisiche per i lavoratori che possono assumere aspetti patologici. Il contributo di un percorso di formazione congiunto crediamo debba essere la soluzione per ridurre il fenomeno”.
“Per la Cisl è importante rilanciare una grande preoccupazione , perché stiamo parlando di persone, e per queste persone dobbiamo ingegnarci perché possano tornare a casa la sera dopo il lavoro – ha detto Angelo Colombini, segretario nazionale Cisl -. Sugli infortuni dobbiamo rilanciare investimenti che riguardino anche le nuove tecnologie, nel tentativo almeno di ridurre quelli più gravosi. Sulle Malattie Professionali, rispetto ai nuovi materiali bisogna investire perché non pregiudichino le persone e il loro stato di salute. Servono delegati, Rls e sindacati competenti , capaci di interloquire con soggetti esterni per il bene delle persone”.