Welfare, Cisl: Italia fanalino di coda su nidi e servizi all’infanzia

 Milano, 21.6.2016

 
L’Italia è ancora il fanalino di coda in fatto di asili nido e servizi all’infanzia: secondo i dati della Cisl, diffusi nel corso del convegno sui “Diritti civili, sociali e la contrattazione di genere”, meno di un quinto dei bambini nel secondo anno di vita e meno di un decimo dei bambini nel primo anno di vita ha l’opportunità di frequentare un nido d’infanzia. Nel panorama Ocse, prosegue il sindacato, “l’Italia purtroppo continua a distinguersi per una bassa presenza di servizi ai bambini ed alla non autosufficienza e per un alto numero di ‘caregivers’ informali”. Dai dati dell’Osservatorio sociale della Cisl (che conta 4.671 accordi territoriali), il sistema dei servizi per la famiglia e per l’infanzia è stato tra le principali voci che hanno impegnato le strutture territoriali del sindacato. Nell’ultimo triennio sono stati sottoscritti ben 1.175 accordi che hanno riguardato la famiglia e 356 accordi con beneficiario i ‘minori’, riguardanti soprattutto servizi sociali e socio educativi. Ma per la Cisl servono più servizi a partire dal piano straordinario nidi, oltre a misure concrete che permettano alle donne di essere impiegate nel mercato del lavoro, senza dover scegliere tra occupazione e famiglia. In Lombardia sono appena 54mila i posti in asili nido pubblici e privati a fronte di 88mila bambini nati all’anno. “Certamente sosteniamo le misure che favoriscono l’accesso delle famiglie ai servizi per l’infanzia, attraverso una riduzione dei costi delle rette – sottolinea Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia con delega ai temi del Welfare – ma altrettanto importante risulta assicurarsi che le opportunità di usufruirne siano diffuse ed estese su tutto il territorio, con un’offerta adeguata”.