Julieta

Milano, 20.06.2016
 
Un nuovo Pedro Almodóvar quello di Julieta. Dopo la parziale delusione de Gli amanti passeggeri il regista spagnolo torna sugli schermi con la storia di questa donna cinquantenne colpita dalla morte del marito e dalla scomparsa, senza spiegazioni, della figlia al compimento del 18° anno. L’autore di alcune delle più graffianti commedie spagnole è ora alle prese con il dramma di questa madre che tenta di rimuovere il passato e cerca, tramite una amica d’infanzia della figlia, tracce della sua esistenza. Il film, costruito con una struttura a flashback,  è tutto al femminile anche perché ispirato a tre racconti della scrittrice canadese Alice Munro. Julieta è un film semplice ed essenziale che racconta la vita nella sua drammaticità. E’ un viaggio interiore nel tempo alla ricerca di una colpa che la nostra protagonista non ha. Il tutto attraverso una lettera alla figlia che  rievoca l’incontro con il padre della stessa, la sua nascita, e le difficoltà della vita familiare fino alla scomparsa del padre in mare. Il tutto girato in stato di grazia dove il dramma silenzioso colpisce lo spettatore più di alcune pellicole “gridate”. Insomma un film consigliato che non deluderà gli estimatori di Pedro.