Milano, 7.4.2016
Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici dalla Lombardia mandano dunque un messaggio chiaro al governo: i contratti di lavoro vanno rinnovati e con risorse adeguate per riconoscere le tante professionalità che erogano servizi pubblici ai cittadini. E adesso, con l’accordo all’Aran sulla riduzione dei comparti di contrattazione, non ci sono più scuse: il governo deve dare avvio alle trattative! “Fatto l’accordo sui comparti, fissate le quattro aree, alibi non ce ne sono più – ha detto dal palco Antonio Tira, segretario generale Fp Cisl Lombardia -. Adesso il problema è recuperare le risorse e aprire un confronto vero sulle piattaforme. La nostra richiesta a regime sul triennio è di 150 euro medi lordi mensili e ricordiamo che i lavoratori hanno perso oltre 350 euro mensili lordi dal 2010 al 2015”.
Lo sciopero di oggi è stato proclamato anche per le tante vertenze aperte con Regione Lombardia, che vanno affrontate e risolte attraverso il confronto. “Per effetto del blocco dei contratti la Regione Lombardia risparmia circa 1 miliardo e mezzo all’anno di costo del personale – ha sottolineato Tira -. Se pensiamo che ha 23 miliardi di bilancio, di cui 17 miliardi alla spesa sanitaria, significa che stanno risparmiando il 20% sulle buste paga”. Da qui l’importanza della contrattazione anche a livello regionale, per il presidio dei processi di mobilità, di riorganizzazioni e di ristrutturazioni aziendali, per monitorare e prevenire le situazioni di crisi aziendale per difendere i livelli occupazionali. “Occorre premiare la meritocrazia, qualità e quantità, attraverso finanziamenti a costi standard – ha detto Tira -. E predisporre a livello regionale un piano assunzioni per sanare le forti carenze d’organico di tanti enti e strutture, a partire dalla sanità, e stabilizzare le lavoratrici e i lavoratori precari”.
GUARDA LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE E IL SERVIZIO VIDEO