Oltre 1500 delegati all’attivo unitario sulla riforma dei contratti

Milano, 12.4.2016
 
Oltre 1500 delegati Cgil, Cisl, Uil, arrivati da tutta la Lombardia, hanno affollato questa mattina il teatro Dal Verme di Milano, per rilanciare con forza, alla presenza dei tre leader nazionali, le proposte unitarie su contrattazione  e pensioni. “Proposte innovative, che vogliono riposizionare al centro dell’attenzione di governo e imprese il valore del lavoro. Vogliamo creare le condizioni perché si torni ad essere un Paese in cui la coesione sociale e l’alleanza tra giovani e anziani non siano qualcosa da rottamare, ma creino i presupposti per un futuro migliore”, ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, concludendo i lavori. “Vogliamo che i lavoratori si sentano protagonisti del loro futuro – ha sottolineato -. E il loro futuro si basa sulla contrattazione”. Confermata l’importanza del contratto nazionale, dal palco del Dal Verme Furlan ha ribadito con forza la necessità di rafforzare la contrattazione di secondo livello, che oggi interessa meno del 20% delle imprese. “Dare gambe alla contrattazione aziendale significa dare futuro al Paese – ha detto il segretario generale Cisl -. Il governo si vuole occupare di contrattazione? Bene, allora renda strutturale la detassazione del secondo livello. Riconosca la centralità del lavoro, con un po’ più di coraggio!”.  
Contratti, pensioni, bilateralità, partecipazione: nel corso dell’intensa mattinata si è tracciato un quadro ad ampio spettro dei fronti d’impegno dell’azione sindacale. E i protagonisti sono stati loro, i delegati ogni giorno in prima linea nei luoghi di lavoro. Una dozzina gli interventi che hanno dato testimonianza del loro quotidiano impegno e rilanciato gli obiettivi comuni. A partire dall’esigenza di contrastare la crisi. “La situazione dell’edilizia è drammatica. Solo a Brescia dal 2008 abbiamo perso 10mila lavoratori iscritti alla cassa edile – ha detto Florint Mollai, delegato Filca Cisl -. Servono risorse per far ripartire il settore, che sempre è stato volano del sistema Paese”. “La vera innovazione è pensare a nuove modalità di costruire – ha aggiunto – e in quest’ottica anche la contrattazione può giocare un ruolo strategico”.  Diversa esperienza quella di Carlo Brunati, delegato Cisl Scuola, che ha testimoniato le tante contraddizioni della “buona scuola”. “Le scuole superiori sono piccole medie imprese per numero di lavoratori, mediamente 250 – ha detto -. Eppure non esistono figure contrattualizzate se non quella del dirigente scolastico”. “L’autonomia scolastica, poi, è solo scritta nella norma – ha puntualizzato -. Non si è concretizzata, perché deve essere fatta di risorse economiche e umane”.   Risorse umane che dovono poter crescere anche grazie alla formazione. “Su questo dobbiamo riappropriarci di un ruolo da protagonisti – ha detto Christian Colmegna, delegato Fit Cisl – soprattutto nella definizione piani formativi: non permettiamo che siano le aziende a dettare tempi e contenuti”. Quanto ai nuovi fronti della contrattazione, come il welfare, “E’ un impegno che porta ad un rafforzamento del ruolo del sindacato – afferma Colmegna -, obbligandoci ad una conoscenza ancora più dettagliata dei reali bisogni dei colleghi, sia in campo lavorativo che sociale. Ed è proprio su questa rinnovata centralità sociale che il sindacato, oggi, deve giocare la sua partita più importante”. D’altra parte, “Contrattare e il nostro mestiere – ha ricordato Alessandro Marchesetti, delegato Fai Cisl – . Dobbiamo rafforzare la contrattazione nazionale e di secondo livello, cercando di allargarla. Altrimenti non riusciremo a dare più forza alla nostra rappresentanza sindacale”.
 
Guarda LE FOTO
 
Guarda IL VIDEO