Milano, 21.11.2017
“Diamo un giudizio positivo del percorso prospettato oggi dal governo e del lavoro svolto e lo inseriamo in un altrettanto positivo giudizio sul fatto che questa finanziaria da 20 miliardi si rivolga a temi sociali importanti”. Lo ha sottolineato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, allargando la sua visione al complesso delle misure contenute nella manovra, al termine dell’incontro conclusivo sul capitolo pensioni, svoltosi a Palazzo Chigi tra i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo ed il premier Paolo Gentiloni, oltre ai ministri dell’economia Pier Carlo Padoan, della Pa Marianna Madia, del Lavoro Giuliano Poletti. Al centro dell’incontro il pacchetto da 300 milioni illustrato negli incontri scorsi dall’esecutivo che sara’ inserito nella legge di bilancio su cui ai sindacati è stato chiesto di formalizzare la loro condivisione.
Con questo pacchetto il governo mette altri 300 milioni sul tema della previdenza e dall’aumento dell’età pensionabile che scatterà nel 2019. Aumento da cui vengono esclusi 30mila lavoratori. “La mia preoccupazione – ha aggiunto – è che nell’iter della manovra tanti diversi portatori d’interesse tenteranno di destinare ad altro queste risorse, noi vigileremo se andranno ai lavoratori e alle lavoratrici”, ha precisato facendo riferimento al lavoro della commissione tecnica che studierà la speranza di vita in base ai diversi lavori della quale faranno parte anche i sindacati.
“Sulla previdenza avevamo già scardinato con l’Ape Social un concetto basilare della legge Fornero, e cioè che tutti i lavori sono uguali. Lo facciamo ancora bloccando l’aumento automatico dell’eta’ per quindici categorie di lavori – ha proseguito -. La commissione di cui faremo parte avrà la possibilità con dati scientifici di allargare eventualmente il numero di queste 15 categoria. Una volta per tutte il concetto che tutti i lavori sono uguali alla base della legge Fornero è stato derubricato nel nostro Paese”.
La leader della Cisl ha tenuto quindi a ricordare che i risultati raggiunti dimostrano che “quando si fanno accordi col sindacato i diritti, le possibilità per gli uomini e le donne di questo paese crescono e non diminuiscono. Le valutazioni si fanno sull’esistente non sui desiderata. Babbo Natale non esiste”, ha poi precisato ribadendo il suo giudizio complessivamente positivo sul confronto avuto con il governo sulla previdenza e sulle misure proposte. “L’aver messo in sicurezza tanti lavoratori per cui lo scatto c’era è un buon lavoro che va tutelato. Bisogna stare con i piedi per terra” ha concluso.
Ora il governo presenterà un emendamento alla manovra per tradurre la proposta presentata ai sindacati che passerà al vaglio delle forze politiche presenti in parlamento. Tra le novità presentate dall’esecutivo nel documento illustrato oggi ai sindacati, l’allargamento dei requisiti di accesso all’Ape social per le lavoratrici con figli (oltre il bonus contributivo di 6 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni, già previsto in manovra), ma solo utilizzando i risparmi 2017. Un impegno di principio su interventi a favore della “sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani” e ampliamento delle maglie dei siderurgici, (di prima e seconda fusione e del vetro addetti ai lavori ad alte temperature non già ricompresi tra gli usuranti) tra le categorie di lavoratori gravosi esentati dall’aumento automatico dall’età pensionabile.