Presidi in provincia di Bergamo per il contratto della sanità privata

Milano, 11.1.2016
 
“Gentile signora, gentile signore, cari utenti, al Policlinico di Ponte e Zingonia, da più di 84 mesi non si rinnova il contratto di lavoro dei dipendenti. Lo stipendio degli operatori sanitari non medici è fermo al dicembre dell’anno 2007”. Questa mattina i numerosi utenti che hanno varcato i cancelli degli Ospedali di Ponte San Pietro e Zingonia hanno ricevuto una lettera che iniziava così, a spiegazione del presidio che i lavoratori stavano attuando per chiedere la firma di un nuovo contratto e del pagamento degli arretrati dovuti al personale non sanitario che ammontano a circa 6000 € per ogni dipendente. La cosa che maggiormente esaspera i dipendenti delle strutture è che nell’ultima rilevazione, quella del 2014, i bilanci delle aziende sanitarie private sono stati chiusi “col botto” (come titolava un altro volantino distribuito ai presidi): alla Castelli l’utile di bilancio è stato +112.27 sull’anno precedente; a Ponte e Zingonia +82.52; alla Habilita +46.81; alla Gavazzeni +46.19. Quarenghi ha chiuso sostanzialmente stabile, ma con il maggior utile in rapporto al fatturato. L’utile totale dell’esercizio 2014 per la sanità privata bergamasca è stato di quasi 19 milioni e mezzo di euro. “I presidi voluti dal coordinamento sanità privata della Cisl funzione pubblica di Bergamo – spiega Gilberto Milesi, componente del coordinamento sanità privata -, nelle strutture sanitarie del gruppo San Donato, policlinici San Pietro e San Marco, hanno rapito e non poco la curiosità degli utenti, tra tripudio di bandiere, volantini e lettura a raffica di comunicati di denuncia e protesta, per un contratto, quello nazionale, fermo al dicembre 2007 e che in bergamasca interessa 2600 operatori sanitari non medici, 15000 in Lombardia, 150.000 in tutta Italia. E mentre vantano arretrati giunti per accumulati ritardi a 6000 euro, le strutture sanitarie private di Ponte e Zingonia, ampliano e ristrutturano conseguendo utili, continuano con la scusa della crisi a non onorare quanto costituzionalmente garantito”. “Il presidio di oggi è andato bene – puntualizza Angelo Murabito, della segreteria Fp Bergamo. I delegati dei Policlinici San Pietro e San Marco hanno sensibilizzato gli utenti sulla situazione che vivono i lavoratori con i contratti fermi da sette anni. E mentre le aziende fanno  milioni di utili, le condizioni dei dipendenti rimangono precarie: non si garantiscono più le ferie, anzi vengono monetizzate violando le normative vigenti, e quei pochi che riescono a farle non vengono sostituiti da altri lavoratori, ma impropriamente da stagisti solo per una mera finalità economica. Chiediamo formalmente all’ Asst di Bergamo di vigilare sia sotto l’aspetto contrattuale che sotto l’aspetto organizzativo”. Le bandiere della Cisl esposte nelle cliniche, avvisano dalla segreteria provinciale della Cisl Fp, “saranno rimosse solo quando cesserà questa ignobile situazione”.