Milano, 12.11.2014
Interrotto il confronto con la direzione locale della raffineria Eni di Sannazzaro dei Burgundi, in provincia di Pavia. In una realtà giù sotto organico di 30-40 lavoratori, tra turni e servizi tecnici, il piano di riorganizzazione “Master plan 2014-2015” presentato nei giorni scorsi prevede un’ulteriore riduzione di una ventina di posizioni di lavoro. Una richiesta inaccettabile, secondo i sindacati di categoria Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, che sollecitano Eni all’apertura di un tavolo di confronto sui problemi dell’impianto e si preparano a valutare nuove iniziative di protesta in assenza di risposte concrete. “Pretendiamo da Eni rispetto e fatti concreti – afferma Gianni Ardemagni, segretario generale Femca Cisl Pavia – perché da troppo tempo i lavoratori della raffineria stanno operando in situazioni organizzative davvero precarie e sotto organico di una quarantina di unità”. “Eni deve capire che il corretto funzionamento e il governo degli impianti – aggiunge – presuppone un organico adeguato e funzionale a prevenire e gestire anche eventuali situazioni di emergenza“. Da qui la richiesta di un incontro a Sannazzaro e l’apertura di un confronto sui temi dell’occupazione e dell’organizzazione del lavoro, che dia risposte non più rinviabili alle aspettative dei lavoratori. Oltre a ribadire alla direzione la necessità di un tempestivo adeguamento dei livelli occupazionali, nei turni e nei servizi tecnici, attraverso nuovi ingressi provenienti in particolare dal territorio, e la definitiva sistemazione degli inquadramenti del personale, i sindacati stanno predisponendo nuove iniziative, per denunciare agli organi di vigilanza preposti le continue violazioni contrattuali e di legge, in tema di orario di lavoro e del continuo superamento dei riposi previsti.