Rappresentanza, Petteni: rilanciare le relazioni industriali, per generare competitività

Milano, 31.1.2014
 
Sarebbe sbagliato considerare l’accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio scorso un punto d’arrivo. Al contrario, l’intesa raggiunta tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria deve segnare l’avvio di un nuovo percorso ed è destinato a diventare il punto di riferimento fondamentale della contrattazione collettiva, all’insegna dell’impegno comune per rilanciare l’economia e l’occupazione.  E’ la sollecitazione lanciata questa mattina dal dibattito tra Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia, e Pierangelo Albini, direttore Relazioni industriali di Confindustria, nel corso del consiglio generale dell’unione regionale. “Questo accordo è stato fatto per rilanciare le relazioni industriali, affinché si riesca finalmente a generare competitività del lavoro e degli investimenti – ha sottolineato Petteni -. Dobbiamo creare insieme le condizioni per difendere il lavoro, a partire dal settore manifatturiero, ossatura del sistema Italia”. “Anche nello spirito di questo  accordo e di quello che è stato sottoscritto a Genova – ha poi aggiunto il segretario generale della Cisl Lombardia – sindacati e imprese devono battersi perché su fisco ed energia si ottengano dal governo risposte serie per rilanciare la competitività”. Nello scenario post-industriale dello spazio Mil, dove la Cisl lombarda inaugurò nel 2010 la sua prima fiera della contrattazione, il confronto tra prospettiva del sindacato e dell’impresa è stato alimentato dagli interventi dei segretari di categoria, che hanno richiamato all’esponente di Confindustria la necessità di un impegno forte anche da parte delle imprese, affinché l’intesa trovi un’applicazione efficace. Impegno che a sentire il direttore delle relazioni industriali di viale dell’Astronomia è il presupposto irrinunciabile dell’intesa raggiunta. “In questa fase difficile – ha detto Pierangelo Albini – se vogliamo dimostrare la nostra autonomia dobbiamo cominciare da qui e quindi far funzionare le regole che ci siamo dati”. “La vera novità di questo accordo – ha sottolineato – è l’affermazione forte del principio cardine della democrazia: la maggioranza decide e la minoranza si rimette alle sue decisioni. La ritrosia di certe organizzazioni sindacali di rispettare le regole della maggioranza, purtroppo, è ancora tutta da conquistare”. La vera, sfida, dunque, sarà proprio applicare le regole condivise, frutta di una complessa mediazione. D’altra parte, Albini l’ha ribadito senza mezzi termini, “Confindustria non è disposta ad accettare che le federazioni non rispettino le regole sottoscritte dalle confederazioni”. Un problema che non tocca la Cisl, preoccupata invece che l’intesa possa fare da volano alla ripresa. Anche perché, come ha sottolineato Maurizio Del Conte, docente del Diritto del lavoro alla Bocconi, intervenendo al dibattito,  con la firma del 10 gennaio imprese e sindacati hanno dimostrato di poter fare a meno della legge per rinnovare le regole delle relazioni industriali. “A questo punto il grande dibattito sulle possibili architetture di una normativa in materia di rappresentanza sindacale perde di significato”, ha detto Del Conte. “Il legislatore può certamente occuparsi di molte cose, rispetto alle esigenze del mondo del lavoro, ma non può in alcun modo sostituire il prezioso ruolo della contrattazione – ha aggiunto -. La legge in questi ultimi anni si è occupata dei dettagli dei contratti, di limitare più o meno i licenziamenti, dell’articolo 18, ma la produzione e il valore si creano nei luoghi dove il lavoro vive, in azienda. E l’organizzazione del lavoro si fa attraverso la contrattazione collettiva, strumento assolutamente efficace, comprensibile e condiviso dalle parti”.