Rappresentanza,Domaneschi: rinnoviamoci per cogliere le nuove sfide del lavoro

Milano, 3.9.2015
 
“Il mondo del lavoro con una rappresentanza sociale indebolita è più esposto e vulnerabile che mai alle difficoltà di questa difficile fase economica. Partendo da una riflessione sulle nuove sfide poste dalle trasformazioni in atto dobbiamo essere pronti a innovarci noi stessi, per dare risposte sempre più efficaci e cogliere al meglio i nuovi bisogni di rappresentatività”.  Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Osvaldo Domaneschi, nell’introdurre i lavori del consiglio generale dell’organizzazione lombarda, riunitosi oggi all’auditorium di Cascina Triulza Expo2015 per riflettere sui temi della rappresentanza e rappresentatività, grazie al contributo di Lorenzo Ornaghi, presidente dell’Alta scuola di economia e relazioni internazionali dell’università Cattolica, Roberto Pedersini, professore di Sociologia economica all’università degli Studi di Milano, Ivana Pais, professore di Gestione e organizzazione nell’economia digitale all’università Cattolica. Una mattinata di approfondimento, coordinata dal Aldo Carera, docente di storia economica e presidente di BiblioLavoro, che avvia il percorso che nei prossimi due mesi coinvolgerà tutti i territori e porterà all’assemblea organizzativa regionale del 5 novembre. “Un percorso che dovrà concretamente innescare un processo di cambiamento e innovazione, che sostenga la nostra idea di un sindacato sempre più presente nei luoghi di lavoro, che rafforza e valorizza il ruolo dei delegati – afferma Domaneschi -. Un sindacato sempre più forte nella contrattazione decentrata e attivo sui temi del welfare e della formazione”. Certamente in questa fase di calo di appeal dei soggetti della rappresentanza, a partire dalla classe politica, il lavoro da portare avanti non sarà poco, né facile, hanno sottolineato i docenti, “ma il sindacato può e deve farcela – ha detto Lorenzo Ornaghi – ha solide basi valoriali alle quali deve richiamarsi, soprattutto non perdendo mai di vista che la propria radice è il lavoro”. “E mostrare il proprio ruolo centrale nel costruire quella democrazia che dà dignità ai cittadini – ha aggiunto – è la strada per recuperare e rafforzare la credibilità del sindacato, che troppo spesso viene considerato dall’opinione pubblica al pari della vecchia politica da smantellare”.  Segnali incoraggianti arrivano da primi risultati dell’indagine sui delegati della Cisl lombarda, condotta dall’università Cattolica di Milano. “Non solo la condivisione dei valori della Cisl viene indicata come il primo fattore motivazionale – ha spiegato Ivana Pais – ma questa condivisione è addirittura più forte oggi che al momento dell’iscrizione al sindacato”. “Questo è certamente un grande  potenziale da valorizzare – aggiunge – per un sindacato che s’interroga sul come migliorarsi e innovarsi, ma che ha ben presente i propri valori storici di riferimento”. Sul dato pesa il limite dell’età mediamente alta (49 anni) dei delegati intervistati, ma certamente “è un buon punto di partenza per guardare al futuro”. Fondamentale per accrescere il proprio ruolo ed essere sempre più rappresentativi sarà comunque necessario muoversi in due direzioni, secondo Roberto Pedersini. “Innanzitutto occorre ampliare il ventaglio delle forme di tutela, estendere la propria area di rappresentanza a tutti quei soggetti del mondo del lavoro che oggi non si ritrovano nei sindacati – ha sottolineato – e quindi aumentando la quota di giovani e lavoratori precari iscritti”. “In secondo luogo però – ha aggiunto – in questa fase di totale disorientamento valoriale e di grande  frammentazione sociale occorre riuscire a trasmettere una visione che crea identità collettiva e rende stabile nel tempo l’adesione al sindacato”. 

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