Regionali, Duci: auspichiamo una Lombardia che coniughi sviluppo ed equità

Milano, 9.2.2018

“Giovani, donne, anziani. Queste sono le tre priorità per la Cisl Lombardia. Su questi fronti auspichiamo che la prossima legislatura regionale porti interventi concreti”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, introducendo questa mattina l’incontro dei segretari delle unioni sindacati territoriali e i segretari delle categorie con il candidato alla presidenza di Regione Lombardia, Giorgio Gori.

“La Cisl è una realtà che ancora percorre le strade dei nostri territori e vede ciò che da lontano è impossibile riconoscere per quel che è realmente – ha detto Duci -. L’auspicio è che la Regione sia il principale interlocutore con cui condividere queste consapevolezze, per una Lombardia in cui lo sviluppo si coniughi con l’equità e i nostri successi produttivi ed economici, di cui tutti i lombardi dovrebbero essere orgogliosi, spingano a moltiplicare le attenzioni verso chi fa più fatica”.

Quattro le direttrici dell’intervento del segretario generale della Cisl Lombardia:
 la presa d’atto della conferma, attraverso l’esito referendario del dicembre
2016, delle competenze trasferite alla Regione con la riforma del Titolo V della
Costituzione e l’indifferibile urgenza di ridefinire il ruolo da attribuire alle
riconfermate Provincie.
 la necessità di innovare e rafforzare strumenti e metodi di consultazione,
coinvolgimento e partecipazione delle rappresentanze sociali nell’azione di
governo della Regione;
 il lavoro, a partire dai giovani e dalle donne, del sostegno alla ripresa
economica, all’occupazione, all’istruzione e formazione;
 la programmazione socio sanitaria e l’attenzione alle fragilità sociali, con
particolare riferimento alla condizione degli anziani e alle nuove povertà.

DOCUMENTO – REGIONALI 2018, LE PRIORITÀ DELLE CISL PER LA LOMBARDIA

Sostenere e favorire l’occupazione, potenziare le infrastrutture, attuare gli obiettivi condivisi coi sindacati per la riforma del sistema socio sanitario, stabilizzare il lavoro frontaliero, favorire la mobilità sostenibile. E ancora: sviluppare le politiche forestali e della montagna, sostenere il turismo e l’attrattività dei territori, favorire la previdenza integrativa dei lavoratori atipici e dei dipendenti pubblici. Sono solo alcune delle sollecitazioni che i dirigenti Cisl hanno lanciato questa mattina, raccolte nel documento “Regionali 2018, le priorità della Cisl per la Lombardia”.

Il candidato alla presidenza di Regione Lombardia per il centrosinistra ha aperto il suo intervento sottolineando le luci e ombre del contesto lombardo. “Siamo intellettualmente onesti e non neghiamo ciò che funziona in Lombardia – ha detto – ma i margini di miglioramento sono rilevanti. La Regione in questi anni si è compiaciuta del suo essere più brava di altri su molti temi. Intanto le disuguaglianze sono aumentate. Qualche esempio: quasi 700mila persone vivono al disotto della soglia di povertà assoluta, i territori nelle province del sud sono in grande difficoltà; nonostante le risorse spese sulle politiche attive abbiamo ancora un giovane su 5 che non lavora”. “Il margine per la politica di prendere l’iniziativa, di pensare programmaticamente e cercare soluzioni – ha sottolineato – ci sono. Una politica che però non abbia la presunzione di fare da sola, ma sia aperta al dialogo”. Gori ha inoltre sottolineato l’esigenza di avere più autonomia dallo stato centrale sui temi dell’istruzione, della ricerca, delle politiche per l’ambiente, della gestione delle risorse per la sanità, delle politiche delle autonomie territoriali. “Si può favorire un processo di rinnovamento di questo Paese – ha poi detto – che se non è riuscito dal vertice, forse potrebbe partire dal basso con un forte coinvolgimento delle componenti sociali e del lavoro. E perché ciò possa accadere è necessario che l’articolo 116 della nostra Costituzione sia riempito di contenuti e di responsabilità”.