Diritti dei migranti e dei rifugiati, un impegno da cui nessuno può sottrarsi

Milano, 16.12.2016
 
Nel 1972  un camion adibito al trasporto di macchine da cucire ebbe un incidente nel tunnel del Monte Bianco. Nell’incidente persero la vita 28 lavoratori del Mali che, nascosti all’interno  del veicolo, stavano cercando di raggiungere la Francia. 
Grazie anche all’eco di quella tragedia, ma anche alle crescenti mobilitazioni in diverse parti del mondo si arrivò, il 18 dicembre del 1990, all’adozione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Convenzione per la protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. 
A distanza di tanti anni sono ancora troppe le persone che perdono la vita nel tentativo di lasciarsi alle spalle guerra, violenza e condizioni di vita inaccettabili.
Ed insieme oggi dovremmo riconoscere il contributo di milioni di migranti allo sviluppo e al benessere di molti paesi del mondo e scegliere di richiamare i governi e le persone al rispetto concreto dei diritti dei migranti.
La Storia non è gratuita, il suo prezzo (la memoria) è alto ma  porta un valore inestimabile, la consapevolezza del presente.
Il 18 dicembre non è una giornata di attenzione ad un problema; è, nella nostra visione, un momento per ricostruire la nostra storia migrante di ieri e di comprendere quella, anche altrettanto nostra, di oggi.
Il diritto di ogni essere umano a perseguire, liberamente ed ovunque, la ricerca della propria realizzazione è sancito da dichiarazioni, soluzioni, indicazioni condivise e adottate da istituzioni ed organismi nazionali ed internazionali.
L’Italia, fonte e luogo dell’umanesimo laico che designa la persona come fondante la vita sociale, e l’Europa luogo dove si sono espresse grandi istanze di libertà e si è costruita una visione solidale delle relazioni umane all’interno delle comunità, oggi vedono le istituzioni affrontare con incertezza, confusione, contraddittorietà le questioni poste dai fenomeni migratori. Accoglienza, sostegno, rispetto hanno una dimensione reale e duratura nei comportamenti delle persone prima ancora che nelle “regole scritte”. 
Ognuno di noi può creare una situazione diversa grazie alle proprie scelte individuali e condivise. In prima persona è possibile determinare un cambiamento efficace e positivo.
Ovunque siamo, al lavoro, per la strada, a scuola, in tram, ciascuno può scegliere di costruire una differenza nella vita di qualcun altro; consapevolmente, ciascuno può scegliere di difendere i diritti umani di qualcuno oggi, ed ogni giorno.
 
 
Angela Alberti, responsabile Immigrazione in Cisl Lombardia


Luis Lageder, presidente Anolf Lombardia