Riforma della sanità lombarda, lavoratori ancora in attesa di risposte dalla Regione

Milano, 10.11.2017

I lavoratori della sanità lombarda sono ancora in attesa di risposte da Regione Lombardia sulle ricadute della riforma sanitaria. E i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, e Uil lo ribadiranno ai rappresentanti di Palazzo Lombardia nel corso dell’incontro convocato il 22 novembre prossimo. “Auspichiamo l’avvio di un percorso concreto e vero che riapra un serrato confronto con la calendarizzazione di incontri per l’applicazione dell’accordo del 1° giugno e sullo sviluppo e stato dell’arte delle ricadute sui lavoratori dopo la L.23/2015, i lavoratori esigono e meritano delle risposte” sottolinea Laura Olivi, segretaria regionale Fp Cisl Lombardia.

Da settimane Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia denunciano la grave inadempienza della Regione sul percorso che doveva essere attivato a fronte anche dell’accordo del 1° giugno scorso sull’attuazione della legge regionale 23/2015.
Diverse le questioni sulle quali i sindacati sollecitano risposte da parte della Regione. “Innanzitutto – afferma Gilberto Creston segretario regionale Fp Cgil Lombardia – chiediamo il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nell’avvio del nuovo lavoro di approfondimento delle tematiche connesse alla determinazione dei nuovi fabbisogni di personale legati agli standard assistenziali, al minutaggio e allo skill-mix tra infermiere e personale di supporto”.

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia sollecitano inoltre il tavolo di monitoraggio delle procedure di assunzione a tempo determinato e dei contratti di collaborazioni negli Irccs riferiti ai ricercatori e al personale di supporto alla ricerca. Occorre poi avviare l’analisi e la discussione congiunta con le organizzazioni sindacali e le Rsu a livello aziendale degli effetti della Riforma sanitaria regionale a seguito dell’approvazione dei Piani organizzativi aziendali strategici, sviluppi organizzativi all’interno dei diversi servizi, modalità di utilizzo dei relativi fondi contrattuali; determinazione degli effettivi fabbisogni di personale e analisi del numero di personale precario, diviso per profili professionali, operante al 31/12/16 e attivazione procedure di stabilizzazione nell’ambito del rispetto del budget annualmente assegnato.

“Auspichiamo la prosecuzione di un comune percorso utile a definire fondi aziendali adeguati, retribuzioni armonizzate verso l’alto anche mediante le necessarie modifiche legislative nazionali e regionali – afferma Salvatore Maisto, segretario generale Uil Fpl Lombardia”.
Le risorse, sottolineano i sindacati, servirebbero per consentire, lo sviluppo della riforma sperimentale in atto considerando che Regione Lombardia vanta da numerosi anni bilanci di gestione in equilibrio.