Rifugiati, Ttip, mobilità dei lavoratori: sindacati europei a confronto

Milano, 8.4.2016
 
Si è svolto ieri a Terrassa il 5° incontro Internazionale organizzato in occasione del 15° Congresso della Ugt Catalunya e a cui ha partecipato anche una delegazione della Cisl Lombardia. Sindacalisti di Italia, Francia, Germania, Belgio, Regno Unito, Scozia, Romania, Paesi Baschi, Marocco e Israele si sono incontrati per discutere di alcuni temi internazionali: il tema dei rifugiati, il tema del Ttip (il trattato di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione europea) e il tema della mobilità dei lavoratori in Europa. Gli argomenti sono stati trattati durante tre  tavole rotonde che hanno visto l’intervento di alcuni relatori intervallarsi al dibattito tra i partecipanti. Sul tema dei rifugiati, dopo la presentazione dell’esperienza della Catalunya e del Baden Wuerttenberg, i partecipanti si sono confrontati sulle modalità di gestione e di azione dei diversi stati sul tema dell’accoglienza e dell’integrazione, sia verso i rifugiati che verso i migranti in generale. Diverse le posizioni e le azioni dei vari Paesi e dei sindacati presenti, unica, purtroppo, la condanna verso l’incapacità e l’egoismo dell’Europa, delle sue istituzioni e dei suoi Stati membri su questo tema. 
Altrettanto unanime la posizione dei sindacati europei sul tema del Ttip, dove tutti i sindacati sono contrari ad un trattato che liberalizzi gli scambi commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, mettendo a rischio condizioni economiche e sociali dei lavoratori, tutele dei consumatori, rispetto degli standard ambientali. Il trattato è stato invece difeso dal rappresentante della Commissione Europea presente, che ha parlato anche di un trattato che porterà vantaggi più alle piccole-medie imprese che alle grandi aziende, soprattutto quelle americane. 
Nella terza tavola rotonda, quella sulla mobilità dei lavoratori in Europa, Mirko Dolzadelli, segretario generale della Cisl Sondrio e Coordinatore nazionale Cisl dei frontalieri, ha portato l’esperienza e i problemi dei lavoratori frontalieri, parlando in particolar modo dei lavoratori italiani che ogni giorno vanno in Svizzera a lavorare. Un fenomeno che riguarda circa 70.000 persone. 
“La questione della mobilità dei lavoratori in Europa oggi è minacciata sempre più dall’atteggiamento di chiusura degli Stati membri e di alcuni settori della loro popolazione, nei confronti dei cittadini stranieri, siano essi europei o extra-europei – ha detto Dolzadelli -. La mancanza di un’unione anche finanziaria, crea poi casi di dumping tra i diversi Paesi Europei, con la conseguenza di una riduzione dei diritti e dei salari dei lavoratori”. “In questo senso – ha aggiunto – bisogna agire con più forza per fare, anche a livello europeo, un’azione di lobby sindacale nei confronti delle istituzioni europee, altrimenti questa azione verrà fatta dalle controparti, che non sono di certo mosse dall’ideale di giustizia sociale e dalla tutela dei diritti dei lavoratori”. 
La giornata si è poi conclusa con la firma della Dichiarazione di Terrassa, firmata da tutte le delegazioni presenti. Sul sito della Ugt è possibile leggere e scaricare il testo della dichiarazione (al momento disponibile solo in catalano).