Milano, 5.12.2018
La misura regionale “Bonus Famiglia” vuole sostenere le famiglie, in cui la donna è in stato di gravidanza, che si trovano sia in condizione di vulnerabilità, intesa come povertà relativa, sia in particolari condizioni di fragilità sociali, mediante il riconoscimento di un contributo economico a valere sul periodo della gestazione e di prima cura del neonato/figlio adottato.
Destinatari sono le Famiglie vulnerabili con presenza di donne in gravidanza e famiglie adottive. I requisiti prevedono che entrambi i genitori siano residenti in modo continuativo in Lombardia da almeno 5 anni (del solo genitore se famiglia monogenitoriale), che dichiarino un Isee non superiore a € 22.000,00 annui.
I genitori non ricevono altre agevolazioni a valere su analoghe iniziative attivate a livello comunale o nazionale a sostegno della natalità.
Saranno definite da Regione altre condizioni di fragilità specifiche, con riferimento alla casistica diversa da quella dell’adozione, secondo parametri da definire con successivo decreto della Direzione Generale competente.
Si può fare domanda dal 1 gennaio 2019 al 30 giugno 2019.
In caso di gravidanza il contributo di € 1.500,00 è erogato in due tranche di pari importo, la prima a seguito della validazione della domanda e la seconda a seguito della presentazione della tessera sanitaria del neonato.
In caso di adozione il contributo di € 1.500,00 è liquidato in un’unica soluzione dopo l’approvazione della domanda.
La domanda on line va presentata attraverso l’Ats, su specifica piattaforma regionale web ad accesso riservato alle Ats ed alla rete dei consultori pubblici e privati accreditati e a contratto.
Il Bonus viene erogato in base alla data di richiesta finche non si va ad esaurimento delle risorse destinate alle Ats.
Documentazione necessaria
– Certificato di gravidanza rilasciato da operatore sanitario competente in materia di ostetricia e ginecologia, che opera in strutture pubbliche o in strutture private.
– Sentenza di adozione o decreto di collocamento in famiglia.
– Attestazione Isee o Dsu secondo la normativa in vigore.
– Scheda di avvenuto colloquio per la vulnerabilità socioeconomica, per la casistica diversa da quella dell’adozione.
L’iter di approvazione
La competenza dell’istruttoria delle domande è delle Ats che verificano i requisiti e approvano la domanda.
Successivamente il richiedente si rivolge ai consultori pubblici (Asst) e privati accreditati e a contratto, per la redazione di progetti personalizzati condivisi, comprensivi della sottoscrizione del patto di corresponsabilità. Ai fini della definizione del progetto può essere previsto anche il coinvolgimento dei servizi sociali dei Comuni e dei Centri aiuto alla vita (Cav).
Il progetto prevede due momenti di verifica nel periodo compreso tra la data di validazione della domanda ed il semestre successivo alla data di nascita del neonato. Non è previsto il progetto personalizzato in caso di adozione.