Scuola, accordo politico sulla mobilità dei docenti per il 2017/2018

Milano, 30.12.2016
 
Accordo raggiunto con il ministro dell’Istruzione sulla mobilità degli insegnanti nell’anno scolastico 2017/2018. L’intesa riguarda la spinosa questione del trasferimento dei docenti, e si tratta di un accordo “politico”, come sottolinea il Miur: la firma del contratto integrativo di mobilità del personale docente avverrà nel mese di gennaio. A siglare sono stati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. “Quella siglata oggi è un’intesa a favore della scuola. Abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione” ha commentato il ministro Valeria Fedeli. “Ancora una volta la contrattazione si rivela lo strumento più efficace anche per contenere i possibili effetti negativi che norme di legge discutibili e controverse potrebbero produrre se lasciate a se stesse o a un’applicazione unilaterale” dichiara dalla sua Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola in una nota. “Un ottimo lavoro – osserva – un’intesa importante e positiva, frutto della tenacia e anche della pazienza con cui si è lavorato per metterla a punto. Il cambio di passo, e di clima, determinato dall’accordo del 30 novembre comincia evidentemente a produrre qualche frutto. Ora si tratta di completare la trattativa con la stesura articolata del contratto, ma la linea è tracciata in modo chiaro e va nella direzione giusta: parità di trattamento per tutti i docenti, delimitazione precisa dei limiti territoriali entro cui potrà avvenire l’eventuale mobilità d’ufficio, ampio riconoscimento del diritto a trasferirsi direttamente su altra scuola oltre che su ambito, semplificazione delle procedure. Un ottimo lavoro, che i sindacati, ma anche l’amministrazione, hanno condotto con intelligenza e responsabilità”. Soddisfazione anche della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan:  “E’ un bel segnale, un buon accordo che dimostra quanto sia utile e conveniente per tutte le parti e per l’interesse generale, valorizzare il confronto con le parti sociali”.