Sentenza – Licenziamento per inidoneità fisica con parere del medico competente superato dalla consulenza medico-legale

Milano, 6.11.2018

Con la sentenza 27201/2018 la Corte di Cassazione fissa un “paletto” in merito alla legittimità del licenziamento in caso di impossibilità, per inidonità fisica, a svolgere le mansioni assegnate. Tale pronuncia riguarda il parere del medico competente, al termine di un giudizio sul licenziamento di una lavoratrice motivato in ragione dell’asserita inidoneità della stessa allo svolgimento di attività di impiegata amministrativa addetta a videoterminale.

La Cassazione sostiene che è sempre possibile verificare l’attendibilità di tale valutazione tramite il sindacato giudiziale, sino a poterne ribaltare l’esito qualora contrastante con le risultanze emerse dalla consulenza medico-legale richiesta dal giudice.

Inoltre, la Corte territoriale ha sottolineato come il recesso per inidoneità fisica debba essere adottato con estrema cautela, dal momento che risulta particolarmente pregiudizievole per il lavoratore.

Pertanto, il licenziamento così motivato può ritenersi legittimo solo nel caso in cui, al termine di una rigorosa verifica, venga esclusa la possibilità di adibire il lavoratore a mansioni compatibili con le sue residue capacità lavorative. Non può infatti ritenersi sufficiente a decretare l’impossibilità della prestazione lavorativa la sola incapacità di eseguire le attività normalmente svolte dal dipendente, allorquando lo stesso possa essere adibito ad «altre attività riconducibili alle mansioni assegnate o equivalenti o inferiori, purché utilizzabili dall’impresa».

 

  Sentenza 27201 idoneità fisica e medici competenti