L’esperienza dei Cae tra bilancio e sguardo al futuro

Milano, 14.9.2018

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Il tema dei Comitati aziendali europei e dei diritti di informazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori nelle imprese multinazionali è un argomento su cui la Cisl Lombardia è impegnata da anni con progetti europei e con attività formative in collaborazione con le categorie lombarde. Per queste ragioni, anche il dipartimento Internazionale dell’Usr ha partecipato alla conferenza europea “L’esperienza dei Cae tra bilancio e sguardo al futuro”, organizzata nell’ambito del progetto europeo Circle promosso da SindNova, svoltasi tenuta a Roma presso il Cnel il 12 settembre scorso.

La giornata ha voluto essere un momento di approfondimento e dialogo tra i diversi attori impegnati nella partita sui Comitati aziendali europei, interrogando in particolar modo le federazioni Cisl che più sono toccate dai processi di informazione e consultazione dei lavoratori. Ai lavori è intervenuto Peter Scherrer, segretario generale aggiunto Ces, che ha presentato le 10 proposte della confederazione europea dei sindacati per la revisione della direttiva.
1. Tema delle sanzioni: servono sanzioni quando c’è una violazione della direttiva (quelle poche che ci sono, sono del tutto inefficaci).
2. Accesso alla giustizia e consulenza legale: i Cae dovrebbero poter avere una loro personalità giuridica e devono poter godere di assistenza legale che deve essere pagata dall’azienda.
3. Definire meglio il ruolo degli esperti di natura sindacale che possano affiancare l’azione dei delegati Cae.
4. Migliorare la comunicazione dei Cae: i delegati Cae devono poter parlare con i rappresentanti sindacali dei diversi Paesi a tutti i livelli, soprattutto nei sistemi dove c’è co-determinazione, sia per avere da loro più informazioni sia per meglio coordinare l’azione sindacale.
5. Il tema delle aziende controllanti: servono regole più chiare per capire qual è l’azienda controllante, c’è bisogno di individuare chiaramente la casa madre.
6. Il problema dei Cae costituiti tra il 1994 e il 1996 (ex art.13); questi sono di solito più deboli, per cui la differenza va abolita, anche perché quasi il 40% dei Cae è ex art.13.
7. Migliorare le regole per il funzionamento della delegazione speciale di negoziazione: non esistono regole chiare e scritte per il suo funzionamento
8. Il concetto di “transnazionalità”: va definito nel dettaglio cosa si intenda per questione a carattere transnazionale.
9. La questione della riservatezza delle informazioni: questa possibilità viene sfruttata dalle aziende e usata in maniera eccessiva, per cui anche qui va definito meglio cosa si po’ ritenere confidenziale e cosa no
10. L’azione dei diversi Cae: ci sono infatti differenze anche molto rilevanti tra le azioni messe in campo nei diversi Cae.

Durante la giornata sono intervenuti esperti e rappresentanti delle categorie Cisl, che hanno fatto il punto sullo stato dell’arte sul tema, evidenziando in particolare i limiti della direttiva vigente, e il sempre più importante ruolo che deve giocare la formazione.
Questo aspetto è ancora più importante a fronte ai nuovi fenomeni della digitalizzazione e tecnologizzazione del lavoro; il ruolo dei Cae nell’epoca dell’impresa 4.0 è stato l’altro grande tema affrontato durante la giornata, approfondendo i problemi legati alle nuove forme di lavoro su piattaforme digitali, alla contrattazione multi-livello e al rapporto tra i diversi settori produttivi ed educativi.

Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, e Nino Sorgi, Coordinatore delle attività Internazionali Cisl, hanno poi ribadito il forte impegno della Confederazione sui temi europei ed internazionali, anche alla luce delle prossime elezioni europee del prossimo anno e della volontà di creare una vera Europa unita anche sui temi sociali e non solo su quelli economici.