Sindacati: in Banco Bpm il tempo del negoziato è finito

First Cisl e le altre organizzazioni denunciano un clima di relazioni industriali tese e di negoziati che non decollano

Milano, 24.3.2021

First Cisl Gruppo Banco Bpm, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali, denuncia un clima di relazioni industriali tese e di negoziati che non decollano e, tramite un comunicato stampa congiunto, ribadiscono come “Continuano a persistere indebite pressioni commerciali nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori allo scopo di fissare appuntamenti presso le Agenzie senza tenere conto delle restrizioni sanitarie previste nelle varie realtà in cui l’istituto opera”.

“Nelle zone rosse, dove le disposizioni di legge sono estremamente chiare e stringenti, l’azienda sollecita i colleghi e la clientela ad operare senza tener conto della situazione. I dispositivi individuali ed in particolare le mascherine, che hanno sostituito le tristemente famose U-Mask di prima dotazione, risultano essere di scarsissima qualità e per questo, come chiesto da subito dai sindacati, da sostituire immediatamente con mascherine Ffp2. I sindacati rilevano come tali atteggiamenti non possano ritenersi adeguati al terzo Gruppo bancario italiano”.

“I sindacati – conclude il comunicato – continueranno a vigilare con la massima attenzione su qualsiasi comportamento non conforme alle norme e che comunque metta a rischio la salute e la sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e dei clienti”.

“In questa terza ondata della pandemia Covid-19 – dichiara Cristina Cavina, della segreteria del coordinamento First Cisl Gruppo BancoBPM – la mancata applicazione di misure per il contenimento del contagio come turnazioni, permessi genitoriali, la scarsa qualità dei dispositivi individuali forniti dall’azienda in sostituzione delle U-Mask, ma soprattutto le continue, insistenti pressioni commerciali nei confronti dei colleghi per fissare appuntamenti con la clientela presso le agenzie, nonostante le restrizioni alla mobilità, hanno ulteriormente deteriorato le già difficili relazioni sindacali nel Gruppo”. “Le organizzazioni sindacali – conclude Cavina – hanno detto basta e vigileranno su qualsiasi comportamento che metta a rischio la salute e la sicurezza dei colleghi e dei clienti”.