Sistema allevatori lombardo, 400 posti a rischio

Milano, 15.6.2016
 
Il sistema allevatori lombardo è vicino al baratro. E’ quanto affermano i sindacati di categoria, Fai , Flai, Uila e Confederdia regionali,  che per martedì 21 giugno hanno proclamato uno sciopero di 8 ore e un presidio dalle 9.30 alle 13 davanti alla sede del Consiglio regionale, per protestare contro Regione Lombardia, ritenuta corresponsabile, con il ministero dell’Agricoltura, del mancato avvio dei bandi Psr europei che permetterebbero il finanziamento delle attività di consulenza e il ritiro dei licenziamenti di 40 tecnici Sata annunciati nei giorni scorsi.
Complessivamente, sono 400 i posti di lavoro a rischio, suddivisi tra le Associazioni provinciali allevatori di Cremona, Mantova, l’Associazione interprovinciale di Brescia e Bergamo e l’Associazione allevatori Lombardia ovest  che riunisce le province di Como-Lecco, Varese, Pavia confluite con Milano-Lodi-Monza-Brianza. A queste si aggiungono i lavoratori della sede regionale Aral (l’Associazione regionale allevatori della Lombardia).
“L’Associazione regionale e le Associazioni provinciali, con i loro operatori, garantiscono i controlli funzionali sulla qualità del latte, oltre a fornire diversi servizi agli allevatori sulle tecniche di allevamento, di alimentazione e di garanzia della qualità delle produzioni attraverso i controlli, gestiscono i dati e garantiscono l’unicità degli stessi ai fini delle certificazioni dei prodotti”, spiega Oliviero Sora, segretario regionale Fai Cisl Lombardia. “Dal 2015 la Regione ha smesso di finanziare direttamente il servizio di assistenza tecnica alle aziende che doveva invece ricercare finanziamento specifici dal Piano di sviluppo rurale – aggiunge -. Le lungaggini burocratiche e la mancanza di attenzione di Regione e ministero hanno fatto si che a tutt’oggi le varie Associazioni provinciali e interprovinciali non abbiano avuto nessun finanziamento”. 
I finanziamento pubblici per tutto il sistema nazionale sono passati dai 90 milioni di euro del 2009 ai 31 milioni di euro messi a bilancio per il 2015 (e per ora pagato solo un acconto). La Lombardia, che svolge più del 40% dell’attività nazionale, era arrivata nel 2014 a percepire il 23% dei finanziamenti, aumentati poi al 28,4% dopo un duro confronto tra Regione Lombardia, ministero e le altre Regioni.
“Dal 2015 questo finanziamento doveva arrivare dal Piano operativo nazionale – spiega Sora – che invece non è ancora partito e Regione Lombardia non è intenzionata a mettere a disposizione i 4,4 milioni di euro che servivano per cofinanziare i servizi. Questo sta comportando una crisi finanziaria delle strutture esistenti con il rischio di una chiusura totale del sistema, oltre alla perdita dei posti di lavoro”. 
Per sollecitare l’impegno di Regione e ministero i lavoratori dell’Associazione regionale allevatori e delle sue articolazioni provinciali sciopereranno martedì prossimo e manifesteranno dalle 9 alle 13 sotto il Pirellone.