Smettiamola di chiamarle morti bianche

25 maggio 2023: schiacciato sotto un pesante macchinario, schiacciato da una pianta mentre potava alcuni alberi in strada, caduto da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile.
Pare impossibile dover ancora una volta commentare delle cause così assurde di morti sul lavoro.
Da inizio anno nella nostra Regione in occasione di lavoro sono 24 gli accadimenti.
Sono assurde le cause ed è intollerabile dover continuare a ripetere che queste morti sono la conseguenza di ritardi nell’attuazione delle norme anti infortunistiche nei luoghi di lavoro, rispetto a una inadeguata gestione del rischio e disapplicazione delle norme antinfurtunistiche.

La riduzione dei controlli e dell’attività di prevenzione, conseguenza del drastico calo nel tempo del personale dei servizi Psal delle ATS (medici, tecnici e altre figure preposte) e anche dell’Ispettorato – evidenzia Roberta Vaia, Segretaria regionale CISL Lombardiaha causato un rilassamento nell’intero sistema portando ad una crescente percezione di impunità quando si effettua una formazione del tutto inadeguata, quando non si adottano le misure necessarie o si omette la manutenzione dei macchinari o addirittura si rimuovono dispositivi che dovrebbero renderne più sicuro l’utilizzo”.

Ci sono responsabilità e obblighi che devono essere assolti dalle Istituzioni e dalle parti datoriali coinvolgendo i lavoratori e i loro rappresentanti nella gestione dei pericoli in azienda.
Sollecitiamo Regione e Ispettorato a intensificare le loro attività di controllo nei luoghi di lavoro a promuovere l’impegno del Governo per sbloccare le limitazioni al rafforzamento delle dotazioni organiche impegnate nell’attività di prevenzione e a concretizzare il sistema degli Organismi Paritetici rispondenti a criteri di rappresentatività e di diffusione sul territorio per un pieno e qualificato esercizio delle loro funzioni in materia di formazione.