Smetto quando voglio – Masterclass

Milano, 17.2.2017
 
La divertente commedia di Sydney Sibilia trova un suo seguito e ne preannuncia un terzo. Aveva esordito, il trentacinquenne regista salernitano, con un film che si impose subito: Smetto quando voglio inventando un mestiere alternativo per i giovani brillantemente laureati ma disoccupati. Quello di mettersi al servizio della ricerca di una nuova sostanza dopante ma, proprio perché nuova, non illegale. La cosa avrà una piega diversa e proprio dalla prigione inizia questa seconda puntata visto che la banda è ad alto tasso di cultura e può essere utile per una operazione di polizia. Nasce così Smetto quando voglio – Masterclass, ancor più bello dell’esordio. Al tema della precarietà  qui si aggiungono altre notazioni che hanno a che fare con i giovani a partire dai “cervelli in fuga all’estero”.  La commedia è ben scritta e rispecchia in un certo senso la professionalità dei giovani in quanto anche il regista, praticamente coetaneo, dimostra come il grande artigianato del cinema nostrano che si rifaceva a quello americano non si è perso. Tra i protagonisti poi troviamo Edoardo Leo, altro regista sul quale fa affidamento la nuova commedia italiana  Il tutto mentre nel divertimento si denuncia  la superficialità di certi comportamenti,  visto che in un paese poco normale come il nostro conta più la raccomandazione della professionalità.