Tecnologia e competitività le nuove frontiere della bilateralità artigiana

Milano, 4.7.2016
 
In Lombardia sono 210mila i lavoratori dipendenti dell’artigianato e 250mila gli imprenditori di aziende artigiane. Grazie alla bilateralità si danno importanti risposte ad alcune peculiarità del settore. Ne è un esempio Wila, il fondo di welfare integrativo lombardo dell’artigianato, che raggiunge 123.198 lavoratori.  E’ stato sottolineato anche nel corso del convegno “Le nuove frontiere della bilateralità artigiana lombarda”, svoltosi questa mattina a Palazzo Turati, che ha coinvolto parti sociali e istituzioni. Obiettivo: discutere del percorso di sviluppo del sistema bilaterale artigiano, che fino ad ora ha superato non poche difficoltà riuscendo però a costituire diversi fondi indipendenti sia regionali che nazionali che garantiscono prestazioni e ambiti di intervento diversificati per le imprese, i lavoratori e le loro famiglie. “Wila ha un ruolo importante in questo periodo di bassi salari in cui le persone rinunciano alle cure sanitarie – dice Franco Fedele vicepresidente di Elba -. Le nuove frontiere? Dalla formazione all’economia dal basso, dalla competitività al territorio, dalla sicurezza al coordinamento, coinvolgendo le istituzioni,fino all’innovazione. Questi elementi vanno di pari passo con una società che si innova e migliora”. Ad auspicare un welfare universalistico passando dalla bilateralità, il vicepresidente di Wila Angelo Carrara, cui ha fatto seguito l’intervento di Clemente Tartaglione di Ares 2.0 che ha illustrato lo studio “Nuovi scenari della bilateralità” ricordando che “Da quanto è emerso dai dati analizzati, i drivers, i campi emergenti, sui quali si dovrà intervenire in futuro sono la competitività, la tecnologia e i nuovi cambiamenti demografici”.
Nella seconda parte della mattinata si è svolta la tavola rotonda a cui hanno partecipato le parti sociali, chiamate a fare un bilancio dei risultati ottenuti negli ultimi anni, fortemente segnati dalla crisi, dal sistema della bilateralità. “Il giudizio che diamo sulla bilateralità, che affonda le sue radici  con le prime casse rurali di fine ‘800 nate da un forte spirito solidaristico, è un giudizio e un bilancio positivo – ha affermato Osvaldo Domaneschi, segretario generale della Cisl Lombardia -. Si può fare ancora molto, ma attenzione al vero grande pericolo alla porta: la forte burocratizzazione interna al sistema che rischia di dilatare i tempi allontanando la fase della progettazione dalla realizzazione vera e propria degli obiettivi”.