Milano, 18.11.2016

Sono circa 150.000 lavoratori e 32.000 le aziende lombarde interessate dalla mobilitazione, che a livello nazionale riguarda circa 450mila addetti.
“Abbiamo interrotto la trattativa dopo registrato l’impossibilità di proseguire il confronto per una rigidità pregiudiziale e strumentale di Smi sul tema delle modalità di erogazione dei futuri aumenti contrattuali che non danno nessuna certezza, rendendo così residuale il valore del contratto nazionale”, sottolinea Luigi Cannarozzo, segretario Femca Cisl Lombardia responsabile comparto Moda. “Non solo la posizione di Sistema Moda Italia è distante dalle nostre – aggiunge – ma abbiamo registrato anche atteggiamenti provocatori e proposte di revisione delle norme contrattuali inaccettabili e che rendono impraticabile per il momento il proseguo della trattativa”.
In particolare, i sindacati hanno giudicato irricevibili le proposte sul tema dell’orario, delle ferie, dello straordinario e delle flessibilità della prestazione lavorativa, oltre che l’impostazione sugli aumenti salariali, erogati esclusivamente dopo la verifica di un eventuale aumento del costo della vita.
La mobilitazione proseguirà nelle prossime settimane, con il blocco degli straordinari e delle flessibilità.
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