Transizione ecologica, Cisl Lombardia: sia equa e sostenibile

Evento on line nell’ambito del festival dello Sviluppo sostenibile

Milano, 14.10.2021

“La transizione ecologica dovrà essere equa e sostenibile sotto il profilo ambientale, occupazionale e sociale. Occorre quindi promuovere un percorso di giusta transizione verso un’economia decarbonizzata, assicurando difesa e crescita del lavoro, rafforzando gli investimenti nelle competenze delle lavoratrici e lavoratori, per favorire processi di riconversione e ricollocazione, costruendo reti con imprese, centri di ricerca ed università, per far emergere nuove opportunità professionali”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, concludendo l’incontro on line “Transizione ecologica, coraggio e responsabilità del cambiamento, organizzato da Cisl e Fnp Lombardia.
“Attraverso dialogo e confronto con le istituzioni e le associazioni datoriali ad ogni livello – ha aggiunto Duci – andranno favoriti innovativi sistemi di protezione sociale ed economica per le persone e le famiglie rispetto ai nuovi rischi di esclusione dal lavoro e nuove povertà, con attenzione a quella energetica”.


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Inserito nel programma del Festival dello Sviluppo sostenibile 2021, il webinar è stato il quarto momento di approfondimento e confronto con rappresentanti del mondo del lavoro, del sociale e delle istituzioni, promosso dalla Cisl lombarda negli ultimi due anni. Un impegno ormai costante, che punta a delineare possibili percorsi sindacali per concorrere agli obiettivi dell’Agenda Onu.
“Anche sul fronte della transizione ecologica, scelte e azioni devono guardare al lavoro come bene che contribuisce a promuovere lo sviluppo umano – ha sottolineato Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia, nel coordinare l’incontro -. Il processo di transizione giusta e partecipata per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica richiede uno straordinario impegno educativo e culturale, perché chiama a riconsiderare paradigmi economici, strumenti finanziari, modelli produttivi e di consumo, stili di vita, oltre che dedicati sistemi di welfare”.
Un processo che, ha rilanciato Paolo Foglizzo, redattore di Aggiornamenti sociali, non potrà prescindere da una nuova attenzione, da parte del mondo economico e politico, nei confronti dei protagonisti del lavoro. “Come scriveva Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si” il lavoro è al centro di tutto – ha sottolineato -. Non solo perché i rischi si abbattono innanzitutto sui lavoratori, ma anche perché la transizione ecologica richiede lavoro, anche se concepito in un modo nuovo. Il lavoro è un grande connettore, al centro di un ganglio di connessioni”.

UN PATTO TRA LE GENERAZIONI

La transizione verso un’economia sostenibile necessita un’alleanza forte tra le diverse generazioni. Lo ha ribadito anche il segretario generale della Fnp Cisl Lombarda, Osvaldo Domaneschi. ”Questa necessaria fase di cambiamento sarà un importantissimo banco di prova per un nuovo “Patto” che si fa cura del rapporto tra le generazioni – ha detto -. Vogliamo lanciare un messaggio di ottimismo, perché c’è molto da fare e la politica avrà un ruolo fondamentale, affinché la transizione ambientale ed ecologica non vada a confliggere con le esigenze del mondo produttivo e del sociale”.


Del resto, che la transizione green sia inevitabile è ormai sotto gli occhi di tutti. “I cambiamenti climatici stanno già provocando impatti molto gravi anche sul nostro territorio – ha sottolineato Stefano Mazza, docente presso l’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica -. Se non ci mettiamo nella logica di uscire dalla comfort-zone nella quale pensiamo di rimanere in eterno, se non capiamo che il pianeta si sta trasformando in modo irreversibile, non riusciremo a intervenire”.


“La transizione ecologica – ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo – non è un tema ambientale, ma un di modello di sviluppo. Serve una visione positiva che ci aiuti a cogliere le opportunità che ci sono dentro questa curva della storia, non solo vederne i pericoli”. “Nel 2050 la Lombardia sarà ancora locomotiva del Paese? Questa è la sfida che abbiamo davanti – ha aggiunto -. Dovremo essere la regione leader della transizione ecologica. Una sfida che si può vincere solo attraverso un percorso condiviso tra la politica e gli attori sociali tutti, con un approccio sussidiario”.


FORTE IMPATTO SUI SETTORI INDUSTRIALI

Ai lavori sono intervenuti anche Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl e Nora Garofalo, segretaria generale Femca Cisl, che hanno evidenziato il notevole impatto della transizione ecologica sui settori industriali.
“Ormai è assodato – ha detto Benaglia – produrre un’auto elettrica fa risparmiare il 20% di manodopera. Nella siderurgia, settore molto coinvolto dalla transizione ecologica, per produrre una tonnellata di acciaio con tecnologie sostenibili sarà sufficiente il 20% dell’attuale forza lavoro”. “La curva ambientale dovrà essere socialmente sostenibile – aggiunge –. Diversamente, le conseguenze sociali saranno pesanti. Per questo come Fim stiamo portando avanti la proposta di un “Fondo sociale per la decarbonizzazione”, per sostenere nuove politiche per l’occupazione, la riorganizzazione e la riqualificazione”.
Anche dalla segretaria generale della Femca Cisl è arrivato un forte richiamo alla necessità di “accompagnare i processi”. “Il pacchetto Next Generation Ue e l’avvio Pnrr – ha detto Garofalo – sono occasioni per affrontare il cambiamento con un approccio positivo”. “Certamente, però – aggiunge -, poiché le fonti rinnovabili non sono ancora in condizione di sostenere la domanda di energia, per avere un’adeguata qualità dei servizi e di distribuzione energia ai cittadini, oltre che un’adeguata quantità energia per le nostre aziende, bisognerà che siano fatti passi di responsabilità e che ci sia un piano industriale energetico nei tempi giusti, oltre che grandi investimenti nell’adeguamento delle infrastrutture”.

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