Trasporti, logistica, cooperative, presidio regionale a Milano per il contratto

Milano, 31.10.2017

Terza giornata oggi di protesta dei lavoratori del settore logistica, trasporto merci, spedizioni e  cooperative, a sostegno del rinnovo del contratto nazionale. A Milano i sindacalisti della Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e lavoratori hanno organizzato un  presidio regionale davanti alla prefettura (vedi foto). “Sono passati oramai due anni dall’avvio delle trattative nazionali per il rinnovo del contratto nazionale – si legge in un volantino unitario distribuito nel corso del presidio -. Due anni nei quali il settore ha registrato una decisa crescita in termini di volumi movimentati e fatturato delle aziende, risultati resi possibili dallo sforzo quotidiano di migliaia di lavoratrici e lavoratori, dipendenti diretti e in appalto, impiegati in tutta Italia. E’ ora di chiedere il conto dei risultati ottenuti!”.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti ribadiscono le loro richieste:

 Per garantire l’unicità del contratto nazionale di settore e dei lavoratori che vi operano, perché con un contratto unico i lavoratori sono più forti e le garanzie sono maggiori.
 Per la clausola sociale come garanzia del posto di lavoro in caso di cambio appalto, con mantenimento di tutte le condizioni economiche e normative.
 Per una più puntuale regolamentazione degli orari di lavoro, perché i lavoratori non sono macchine da programmare a seconda delle esigenze dei datori di lavoro.
 Per avere regole chiare che normino il lavoro quotidiano, gli orari, le pause, le franchigie per i danni ai mezzi ecc..
 Per una migliore qualificazione del lavoro, attraverso la revisione degli inquadramenti contrattuali, una maggiore professionalità e formazione continua.
 Per un salario equo e dignitoso raggiungibile anche attraverso l’aumento delle indennità presenti, delle trasferte per il personale viaggiante e un aumento contrattuale mensile importante.

“Alle nostre rivendicazioni – concludono – le associazioni datoriali e le imprese ci rispondono chiedendo sconti, flessibilità, meno regole e meno contrattazione con Rsa/Rsu e sindacati, per lasciare più libere le Imprese di sfruttare i lavoratori e aumentare i profitti”.