Milano, 2.3.2015
Bel cinema sulla pittura Turner di Mike Leigh . Il regista si sofferma sugli ultimi anni di vita del pittore romantico William Turner quando diventa più eccentrico, con pochi amici e la figura del padre come assistente. Alla morte del genitore infatti il pittore avrà momenti di sbandamento che solo la relazione con l’amante Sophia Caroline Booth attenuano. Ma il film è soprattutto un film sulla luce in un’epoca buia alla vigilia di molte rivoluzioni (il vapore, la ferrovia, la fotografia,ecc.) che però conserva molti sensi di colpa (basti pensare al marito di colei che poi diventerà la sua amante ossessionato dalla sofferenza che ha visto come imbarcato su una nave schiavista). La luce è l’ossessione del nostro eroe ma è anche una delle piacevolezze di queste due ore e mezzo di film fotografato in modo eccezionale senza scadere nell’accademismo. La varietà cromatica dei suoi quadri la si ritrova tutta nell’opera di Leigh che mette in evidenza come per il pittore romantico il sole fosse il vero spirito divino tanto che i suoi quadri perdono la figura per concentrarsi sui giochi dei riflessi quasi un precursore dell’impressionismo. Gli spettatori si dividono tra chi lo ammira e chi esce con qualche aspettativa delusa ma comunque è un’opera che merita tutta la nostra attenzione.