Milano, 18.5.2017
Cgil, Cisl, Uil della funzione pubblica e dei lavoratori della conoscenza e Confsal della Lombardia e di Milano hanno scritto alla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, all’assessore regionale all’Istruzione e lavoro, Valentina Aprea, e ai gruppi politici del consiglio regionale per denunciare l’emergenza organici nell’Ufficio scolastico regionale e negli Uffici scolastici territoriali, con le relative ricadute sulle scuole. Su un organico previsto di 675 unità, gli effettivi in servizio negli uffici scolastici lombardi sono 314. Se per l’anno in corso la scopertura è di circa il 50%, per il prossimo, con i 55 pensionamenti, salirà al 57% .
“Le attività sono prossime al collasso – afferma Franco Berardi, segretario generale Fp Cisl Lombardia -. A causa blocco del turn-over, inoltre, i pochi lavoratori più giovani superano i 40 anni d’età, mentre gli altri si attestano di media sui 58. Pertanto se va in pensione l’unico lavoratore adibito ad uno dei servizi dell’Ust, quello chiude perché manca il sostituto”. E’ il caso dell’Ust di Mantova e Cremona: i docenti che maturano il diritto alla pensione rischiano di non andarci perché l’ufficio preposto alle loro pratiche è rimasto senza addetto. Ma è a rischio anche l’avvio del prossimo anno scolastico. L’attuale è partito grazie alla straordinaria disponibilità del personale che ha lavorato anche fino alle ore 20, sabato e domenica inclusi.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno maturato centinaia di ore di straordinario – pagate, a oggi, solo al 25% – per garantire il diritto all’istruzione a tanti ragazzi lombardi. “la misura è colma – afferma Berardi -. Non si può sempre far ricadere la responsabilità e il peso di politiche sbagliate sulle spalle dei lavoratori e dell’utenza”.
Grave, secondo i sindacati, è anche la situazione delle segreterie scolastiche, sia perché ridotte di organico, anche per lo storico utilizzo degli ausiliari, tecnici e amministrativi (Ata) spostati in supporto agli Ust, sia perché provate da norme che oggi non consentono sostituzioni in caso di assenze di personale, aggravando così la scopertura. Queste soluzioni tampone non sono più praticabili e riteniamo assolutamente insufficiente assumere solo 22 unità per la Lombardia a fronte di un organico più che dimezzato. I sindacati chiedono che si proceda subito ad affrontare l’emergenza, con azioni straordinarie: assunzioni, mobilità intercompartimentale da altre Pa e interregionale verso gli uffici scolastici lombardi.