Milano, 5.2.2015

Lo spreco di alimenti, che avviene soprattutto a tavola, è dovuto soprattutto a porzioni superiori al necessario, al numero di coperti non sempre prevedibile, alla presenza di ospiti. Detto altrimenti: si spreca perché si fatica a programmare, si spreca perché lo stile di vita delle famiglie, soprattutto quelle con figli adolescenti è complesso. Avere eccedenze, però, non significa buttare via: i piatti vengono riproposti nei pasti successivi, rielaborati in nuove preparazioni oppure congelati.
Se la scadenza è il criterio di acquisto più gettonato, i dati raccolti evidenziano che la decisione di buttare via dipende dall’educazione delle persone: dalla loro conoscenza dei prodotti e dalla consapevolezza dei loro comportamenti.
Educazione e consapevolezza che le associazioni intendono promuovere attraverso la distribuzione ai consumatori di speciali liste della spesa che permettano di tenere sotto controllo non solo cosa manca in casa, ma anche cosa si spreca.
“Educazione e consapevolezza – conclude Carlo Piarulli – nutrono la vita e, con buona pace di chi vive di slogan, sono la vera energia del pianeta”.