A Bug’s life

Milano, 13.1.2016
 
Regia  John Lasseter, Andrew Stanton Soggetto John Lasseter, Andrew Stanton, Joe Ranft Sceneggiatura Andrew Stanton, Don McEnery, Bob Shaw  Fotografia Sharon Calahan Montaggio  Lee Unkrich   Musiche Randy Newman   Produttore Darla K. Anderson, Kevin Reher Casa di produzione Pixar Animation Studios  Distribuzione (Italia)  Walt Disney Pictures Durata 93’
 
Sull’isola delle formiche la vita non scorre certo tranquilla. All’inizio dell’estate le cavallette invadono la colonia e, sotto la guida del dispotico Hopper, pretendono una parte consistente del cibo messo da parte con fatica dalle formiche. Stavolta la regina riesce a guadagnare tempo e Hopper fa sapere che tornerà alla fine dell’estate per riscuotere quanto si aspetta. Flick, formica eccentrica e imprevedibile, si offre per andare a cercare insetti più grossi per f ronteggiare il ritorno di Hopper. Arriva in un circo dove si esibisce una troupe scalcinata di insetti vari. Li convince e li porta tutti nell’isola, dove vengono scambiati per veri guerrieri. Flik decide di costruire un grosso uccello per spaventare le cavallette. Ma ad un certo punto arriva un insetto che cerca gli artisti, li riconosce e li chiama per nome davanti a tutti. La regina, la figlia e tutta la comunità delle formiche si sentono presi in giro, e Flik viene espulso. Gli insetti/artisti vedono Flik molto triste e, quando giunge la notizia che le cavallette sono tornate, decidono di recarsi sull’isola per combattere. Viene messo in movimento il finto uccello che provoca panico tra le cavallette. Hopper sfida Flick e sta per umiliarlo, quando lui reagisce e fa sollevare tutte le formiche. Arriva nel frattempo un uccello vero, e mangia Hopper. La calma ritorna sull’isola. Il circo degli insetti puٍ ripartire. Flik sposerà la principessa, futura regina.
 
Si tratta del secondo film Pixar totalmente in digitale dopo Toy Story.  Lasseter ci porta in un piccolissimo mondo dove le protagoniste sono le formiche operaie costrette a racimolare del cibo per le cavallette, comandate dal perfido Hopper . Riusciranno a sconfiggerlo attraverso il vecchio adagio (anche sindacale) “L’unione fa la forza”. Un film che esalta il lavoro di squadra.
 
LA CRITICA
 
La vita è durissima nel “megaminimondo” di A Bug’s Life, firmato da John Lasseter (che con la medesima tecnica ultraperfezionata di animazione al computer ci aveva già donato Toy Story). Resterete, grandi o piccoli non importa, a bocca aperta di fronte a questa seconda produzione della joint venture Pixar-Disney. Perché la sceneggiatura è un orologio svizzero, i personaggi sono uno più riuscito e simpatico dell’altro, la storia non ha mai un attimo di stanca. (Luigi Paini – Il sole 24ore)
 
 Siamo a Central Park, in una piccola colonia di dolcissime formiche, purtroppo indebolite dalla siccità e assediate dalla perfida banda di cavallette guidate dal cattivo Hopper. Flik, la giovane protagonista, è un inventore pasticcione ma dal cuore grande. Capisce che solo con un aiuto esterno potrà salvare la colonia, e così parte per un viaggio durante il quale assolda un gruppo di insetti-attori, provenienti da un circo di pulci, con i quali sconfigge Hopper e conquista l’amore della principessa Atta. L’eterna lotta tra il bene ed il male è qui sorretta da una trama ricca di situazioni esilaranti e di dialoghi brillanti. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, tanto che alla fine, durante i titoli di coda, vengono proposti i “ciak sbagliati”, come se si fosse girato un film con attori veri. Sicuramente un film d’animazione ben riuscito, affascinante e divertente anche per un pubblico adulto. (Nelly Baiamonte – Mymovies)
 

 

Diretto da J. Lasseter, uno dei pionieri dell’animazione computerizzata, e prodotto dalla Walt Disney Picture e dai Pixar Animation Studios _ la stessa équipe di Toy Story _ è una favola fantastica originale e piena di idee, umorismo, luce e colori, con un montaggio che non perde un colpo e tutti i personaggi (13 solo i principali) particolarmente riusciti. Un piccolo capolavoro, figurativamente più evoluto di Toy Story (alcune delle inquadrature più difficili hanno richiesto oltre 100 ore di lavorazione arricchite da 120 punti luce) _ anche perché gli insetti, rispetto agli umani, sono più adatti alla realizzazione in computer-graphic _, narrativamente più complesso e, tutto sommato, più vario, divertente ed efficace. Da non perdere i titoli di coda con l’idea geniale ed esilarante dei finti ciak non buoni. (M. Morandini)