Abb: 351 esuberi e spostamento di produzioni fuori dall’Italia

Milano, 24.5.2016
 
Ben 351 esuberi e spostamento di produzioni fuori dall’Italia. Lo ha annunciato Abb nell’ultimo incontro avuto coi sindacati. Tutte le attività standard, definite “transazionali”, verranno trasferite e accentrate in centri mondiali allocati in paesi più basso costo del lavoro mentre quelle non standard, che implicano cioè attività di “problem solving”, di soluzione di problemi, non automaticamente riproducibili altrove, saranno di norma mantenute nella nuova organizzazione a livello del paese. L’azienda ha informato che a partire dal mese di giugno e con diverse scansioni temporali verranno condotte nelle diverse realtà italiane coinvolte attività di “knowledge capture”, ovvero di mappatura svolte da responsabili internazionali di Abb affiancati da una società di consulenza che confermeranno e/o preciseranno il quadro di attività da ritenersi in esubero, utilizzando le metodologie sperimentate in partenza nei siti svizzeri e tedeschi. Gli interventi saranno realizzati in diverse aree (amministrazione e finanza, risorse umane, trasporti e logistica, attività e servizi esterni, trasporti e logistica, acquisti ecc.) con tempi di attuazione legati ai processi di mappatura e al successivo trasferimento di attività che sarà realizzato a partire da mese di febbraio per concludersi a fine 2017. 
Abb ipotizza, in proposito, 173 esuberi complessivi.
Lodi
Lo stabilimento di Lodi ha conosciuto una forte riduzione delle attività dovute a una contrazione del mercato, in particolare quello domestico e quello di paesi divenuti politicamente instabili (Iraq) o in difficoltà (Russia). Per queste motivazioni l’Azienda ha comunicato un esubero di 28 unità già nell’immediato (20 impiegati e 8 operai) su un organico attuale di 235 unità.
Vittuone
Per la linea M che già denotava sofferenze nel novembre scorso, legate al blocco degli investimenti nel settore “oil and gas” con riduzione dei livelli di attività fino al 45%, l’Azienda ha annunciato il trasferimento della produzione di statori in Estonia, dei motori AMK in India e Cina, dei motori AMI in Svezia e Finlandia, dove saranno ridisegnati e sono previsti nuovi investimenti. Il sito manterrà le attuali produzioni a partire dai motori anti esplosione. Le misure ipotizzate comportano un saldo occupazionale negativo per 150 unità (95 operai e 55 impiegati).
Il giudizio di Fim, Fiom, Uilm e del Coordinamento nazionale sulle scelte intraprese da ABB è fortemente negativo, a partire dai rilevanti impatti occupazionali che implicano tutte le azioni prospettate.
In particolare Fim Fiom Uilm esprimono una grande preoccupazione per: un disegno organizzativo che rende assolutamente fungibili e quindi sostituibili, a livello mondo, tutte le funzioni, anche impiegatizie; le implicazioni e le difficoltà che potrebbero concretamente derivare dall’adozione di questo modello; la tenuta degli stabilimenti e dei siti produttivi, in particolare Sesto san Giovanni e Vittuone i più colpiti dalle scelte ipotizzate da Abb; l’assenza di qualsiasi informazione sulle attività di ricerca e sviluppo; l’assenza di qualsiasi comunicazione relativa agli strumenti da utilizzare.
Nell’incontro previsto al Mise per venerdì 27 maggio i sindacati richiederanno: un ruolo attivo del governo nei confronti della Abb; la modifica delle scelte di ridimensionamento produttivo ed occupazionale di Abb in Italia; la presentazione di piani industriali ed investimento per i siti italiani; un utilizzo di strumenti conservativi dell’occupazione condivisi evitando forzature e soluzioni traumatiche. Sempre venerdì si terranno due ore di sciopero con assemblee in tutti i siti Abb.