Amianto, Cgil, Cisl, Uil lombarde sollecitano interventi di rimozione

Milano, 29.4.2014
 
In occasione della Giornata mondiale per le vittime sul lavoro, Cgil Cisl e Uil Lombardia, con le associazioni Esposti amianto aderenti al Coordinamento nazionale amianto, hanno organizzato un presidio   davanti a Palazzo Lombardia, per porre all’attenzione delle istituzioni la necessità di rafforzare gli interventi per affrontare le problematiche connesse all’uso della sostanza cancerogena. In Lombardia al 2013 sono state censite oltre 85000 strutture con presenza di amianto, di cui 70 mila privare e oltre 15 mila pubbliche, per un totale di qusi 2 millioni di metri cubi di materiale. Sono stati bonificati 18 mila siti, per 21 mila le operazioni sono in corso. “In questa fase di difficoltà riteniamo necessario rafforzare strumenti che sostengano ed  incentivino la bonifica per i privati – afferma Paola Gilardoni, segretaria regionale Cisl lombardia -. Inoltre, l’intervento sulla bonifica delle strutture pubbliche rapprenterebbe un’occassione per sostenere il settore e le imprese dell’edilizia, che ha pesantemente sofferto in questi anni la crisi economica e riduzione dei livelli occupazionali”. Si conferma un problema il percorso di smaltimento e intertizzazione. Ad oggi risulta dispobilie un solo impianto di smaltimento, sui 3 autorizzati. E’ fondamentale lo sviluppo di un percorso di informazione, confronto e adeguati strumenti di tutela per la cittadinanza in riferimento  alla predisposizone degli impianti di recupero e smaltimento.  In occasione del presidio una delegazione è stata ricevuta dall’assessore regioale all’Ambiente, Claudia Maria Terzi, che si è dichiarata disponibile a sostenere il principio e a farsi promotrice di una conferenza regionale dei sindaci sul tema amianto. Ha inoltre evidenziato che si stanno già studiando norme per riconoscere incentivi per lo smaltimento di piccole quantità di amianto e per ridurre i costi delle bonifiche attraverso la semplificazione degli iter burocratici. “Abbiamo chiarito all’assessore che vogliamo scostarci da qualsivoglia tentativo di creare allarmismo inutile e dannoso – spiega Gilardoni – ma allo stesso tempo abbiamo fatto presente che è decisamente prioritario informare la popolazione sul reale rischio a cui sono sottoposti i cittadini, attraverso un piano di informazione, sostenuto anche da un adeguato percorso formativo destinato in primis alla polizia municipale, alle guardie ecologiche, agli operatori delle Asl e ai Comuni tramite l’apertura di sportelli amianto, che possono dare supporto al piano di informazione predisposto ad hoc”.